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Pure Confindustria rivede le stime, prima positive, del PIL Italiano per il 2014

Più che di ritorno alla recessione (affermazione sul piano statistico ineccepibile) si dovrebbe parlare del suo proseguimento, sebbene meno intenso rispetto a quanto accaduto da fine 2011 a metà 2013

Scenari settembre confindustriaDopo l‘OSCE che nel suo “Economic Outlook” di maggio ha rivisto al ribasso la stima sul PIL italiano del 2014 portandolo dal +0,5% al -0,4% (0,9 punti percentuali in meno), pure il Centro studi di Confindustria nel suo rapporto ‘”Scenari  economici” di settembre presentato ieri a Roma, ha rivisto la previsione, formulata a giugno, di modesta crescita nel 2014 (+0,2%)  indicando ora una stima che vede il PIL nel 2014 essere ancora in calo dello 0,4%.  Le stime di Confindustria vedono anche il concomitante peggioramento dell’indebitamento netto della P.A. ora elevato al 3% del PIL quest’anno ed al 2,9% per il 2015. Il peggioramento del deficit rispetto alla previsione formulate a giugno (2,9% quest’anno, 2,5% il prossimo) viene spiegato con l’andamento della dinamica del PIL nominale “sensibilmente più bassa” rispetto alle precedenti stime “e ben al di sotto delle stime del Governo diffuse nell’aprile scorso con il Def” ha spiegato Luca Paolazzi, direttore di CSC. “La Legge di Stabilità 2015 dovrà recuperare risorse per finanziare una serie di impegni già previsti” si legge nel rapporto di settembre, sottolineando come l’ammontare complessivo  degli impegni risulti essere di 18,6 mld per il 2015, 25,7 mld nel 2016 e 30,3 mld  per il 2017.  Altro elemento di una situazione certamente divenuta meno positiva rispetto a qualche mese fa è rappresentato dalla diminuzione delle ore lavorate nelle imprese dell’industria e dei servizi . Nel secondo trimestre 2014 il “monte ore”, o meglio la somma delle ore totalizzate dai dipendenti nelle imprese di questi settori, diminuisce, in termini destagionalizzati, dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Lo rileva l‘ISTAT, aggiungendo che nei confronti del secondo trimestre 2013 si osserva la stessa variazione (-0,4%) nei dati corretti per gli effetti di calendario.

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