“L’Europa sta girando pagina dopo anni di sforzi per promuovere la credibilità fiscale e le riforme”. Così Jean Claude Juncker ha aperto ieri il suo discorso alla riunione plenaria del Parlamento europeo a cui ha presentato il più volte annunciato piano per “stimolare” gli investimenti nelle UE, investimenti che ha indicato essere in Europa “370 miliardi sotto il livello pre-crisi” sottolineando l’importate dettaglio per l’Italia che “…I contributi degli Stati saranno fuori dal deficit e dal debito”. A spiegarne meglio il meccanismo finanziario è stato presidente della BEI (Banca Europea per gli Investimenti), Werner Hoyer: “ …I risultati dell’effetto leva” per il fondo di investimenti strategici europeo si fonderanno su 5 miliardi messi a disposizione dalla Bei e da 16 dal bilancio europeo e arriveranno già nel 2015”. Il fondo, ha inoltre sottolineato, servirà a finanziare i “…Progetti più a rischio”. Secondo le stime formulate il piano di investimenti europeo basato sulla BEI dovrebbe arrivare a quindi mobilitare 315 miliardi perché “…Ogni euro investito ne genererà 15”. Saranno scuola, trasporti, sanità e efficienza energetica i perni su cui interverrà maggiormente il Piano di investimenti che dovrà essere “operativo entro Giugno 2015” e la cui scelta dei progetti da finanziare sarà affidata a “esperti” con lo scopo finale, ha ribadito Juncker, di “…Drenare denaro verso i Paesi che più hanno sofferto per la crisi”.