Situato sull’omonimo altipiano, Doberdò del Lago è una delle “porte” di ingresso al Carso, terra ricca di storia e tradizioni posta a cavallo fra Italia e Slovenia, caratterizzata da un ambiente rigoglioso e incontaminato. È in questo splendido contesto, sempre più apprezzato dai turisti di tutta Europa, che una famiglia locale con trent’anni di esperienza nel settore ha deciso di aprire un albergo con ristorante. Pahor – questo il nome dell’hotel – si trova in frazione Jamiano, lungo la suggestiva Strada del Vallone che, con il suo percorso sinuoso immerso nella natura, collega Trieste e Gorizia. L’edificio originario – una tipica “gostilna” (locanda) – è stato radicalmente ristrutturato e dotato di tutti i servizi e le comodità, compresa una sauna. La reception, gli spazi collettivi e la sala ristorante si trovano al piano terra: l’ottima cucina propone menù genuini, locali e internazionali, accompagnati da vini del Carso e del Collio conservati nella suggestiva “kntina” in pietra. Il piano superiore e una parte della mansarda sono occupati dalle camere, mentre il resto del sottotetto è destinato ai locali per i servizi alberghieri. L’intervento, completato nel 2014, è stato condotto rispettando l’architettura delle costruzioni del posto: le gialle facciate, con aperture bordate da fasce in pietra, sono ingentilite dal ballatoio in legno che ripara le camere dal sole e dalla pioggia. Sorrette da una struttura in travi di legno, le coperture sono rivestite con tegole in laterizio e presentano le tipiche aperture complanari alle falde che permettono di illuminare e arieggiare gli ambienti sottostanti. La scelta dei serramenti per il tetto ha costituito uno degli aspetti più significativi del progetto, curato dall’arch. Gabrio Pigo. Si tratta infatti di dispositivi che, oltre a garantire requisiti ad alta performance termica simili a quelli degli infissi verticali, necessitano di soluzioni specifiche in ragione della loro posizione inclinata e delle differenti modalità d’uso. D’intesa con i committenti, sono stati selezionati prodotti FAKRO in grado di rispondere alle più diverse esigenze. Citiamo ad esempio le quattro finestre da tetto (modello FTP-V U3 Electro) installate sulla falda rivolta a nord: le loro dimensioni (66 per 118 cm) hanno permesso di rispettare sia l’orditura portante, sia l’omogeneità con i rivestimenti interni in legno. Le tre finestre delle camere sono realizzate in pino naturale mentre quella del bagno (modello PTP-V U3) è in PVC, per garantirne la durata anche con elevati tassi di umidità relativa, con finitura in pino simile ai serramenti in legno. Data la posizione elevata rispetto al pavimento, la loro apertura a bilico è comandata mediante telecomandi che agiscono su silenziosi motori elettrici; in caso di precipitazioni, un apposito sensore attua la chiusura automatica. Anche il funzionamento degli accessori (tende oscuranti interne e ombreggianti esterne) è telecomandato, a garanzia del migliore comfort per gli utenti. I locali per i servizi alberghieri sono dotati di finestre simili fra cui una con apertura a libro (modello FWL U3), dalle dimensioni idonee a consentire un agevole accesso al manto esterno del tetto da parte del personale tecnico, nel pieno rispetto delle normative in tema di sicurezza. Ma l’aspetto più interessante è l’integrazione fra queste finestre con i collettori solari termici (modello SKW) posti sulla copertura. Si tratta di una soluzione funzionale alla produzione dell’acqua calda sanitaria da fonte rinnovabile, che rispetta le linee architettoniche inserendosi con naturalezza nel disegno semplice e rigoroso del tetto, assicurando efficienza energetica, qualità estetica e perfetta funzionalità, a fronte di prestazioni tecniche garantite dal marchio FAKRO per edifici nuovi e ristrutturati.
Home In vetrina In opera Comfort, versatilità e sicurezza per ex “gostilna” immersa nella natura carsica