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Ecobonus: nell’ultimo triennio sostituiti più di 1,9 milioni di serramenti per 4,3 miliardi di valore

Con continui riferimenti al SEN (Strategia Energetica Nazionale) in consultazione pubblica sono alcuni dei dati diffusi ieri a Roma da ENEA nel corso della presentazione del 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica” e la concomitante diffusione dei dati relativi al rapporto annuale ENEA sulle detrazioni fiscali del 65% il cui trend sembra oramai essersi stabilizzato

Ammontano a circa 360.000 le richieste di agevolazione fiscale del 65% inviate ad ENEA nel 2016 per la riqualificazione energetica, e sono sempre quelle relative alla sostituzione dei serramenti ad essere in maggioranza ( 52%) a cui si aggiungono, in termini di filiera, quelle relative alle schermature solari (19,4%). Nel triennio 2014-2016, la quota principale pari a 4,36 miliardi di euro ha riguardato la sostituzione di oltre 1,9 milioni di serramenti, mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate. Con continui riferimenti al SEN (Strategia Energetica Nazionale) in consultazione pubblica, sono alcuni dei dati diffusi ieri a Roma da ENEA nel corso della presentazione del “6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica” e la concomitante diffusione dei dati relativi al rapporto annuale ENEA sulle detrazioni fiscali del 65% il cui trend sembra oramai essersi stabilizzato rinvigorendo così la richiesta-  articolata anche nel SEN –  di passare per la concessione da un sistema prescrittivo ad uno prestazionale. A rilanciare la richiesta anche Federico Testa che ha introdotto gli interventi di presentazione del rapporto ricordando, tra l’altro, che quello della sostituzione dei serramenti (serramenti incentivati non soltanto dal comma 345B ma pure da quelli per interventi multipli) è tra quelli meno vantaggiosi in termini di  costo efficacia. I lavori  molto ritmati  hanno  visto in chiusura di mattinata la partecipazione pure del ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia e del viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova. “Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la PA è necessario un vero salto di qualità”, ha dichiarato Federico Testa. A dimostrarlo i risultati positivi che vedono l’Italia primeggiare nella UE “ anche perché siamo partiti prima degli altri Paesi nel favorirli attraverso gli ecoincentivi”. Dal Rapporto emerge che in 10 anni (2007-2016) con il meccanismo degli ecobonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali, di cui in larga maggioranza costituiti dalla sostituzione dei serramenti. Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica. Grazie questa grande mole di interventi, sono già stati raggiunti gli obiettivi di efficienza previsti dal Piano nazionale PAEE 2011 per il periodo 2005-2016 e gli obiettivi 2011-2020, indicati nel PAEE 2014, sono stati raggiunti al 40%, con punte dell’84% nel settore residenziale, mentre trasporti e terziario (nel quale rientra la PA) sono più lontani. Rimandandovi ad uno dei prossimi numeri di “serramenti + design” per ulteriori approfondimenti di dettaglio, negli ultimi tre anni gli ecobonus hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016. Inoltre, al 2016 risultano effettuate 15mila diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa, e le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della PA locale sono cresciute del 300%. E, grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi risultano essere sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas. Ed è nelle PA che l’efficientemente energetico sembra trovare i maggiori ostacoli anche perché” gli addetti alla PA non hanno limiti di mandato, mentre i riferimenti politici vanno e vengono” ha sottolineato Testa che, nell’occasione, ha annunciato la creazione di un’apposita task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica” con il GSE, proprio per supportare la Pubblica Amministrazione nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica. “I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”, ha spiegato. I primi interventi della task force saranno effettuati nel Comune di Assisi e per alcuni progetti del MIBACT nell’ambito dell’Accordo Quadro con ENEA per il supporto tecnico-scientifico, la sicurezza sismica e la conservazione del patrimonio culturale. I “cantieri per l’efficienza nella PA” potranno contare sull’esperienza maturata da ENEA e GSE con le diagnosi energetiche di alcuni edifici di particolare valenza, quali i Palazzi Montecitorio e San Macuto, l’Ospedale del Celio e il Comando Generale dei Carabinieri a Roma. “La governance dell’efficienza energetica è stata sempre percepita dal mercato come un elemento di incertezza. GSE e ENEA daranno un contributo di chiarezza di contesto, proponendosi come unico interlocutore per la PA. Gli effetti positivi dell’efficienza energetica che coglieremo saranno un miglioramento nel lavoro, nella produzione di reddito, nella valorizzazione del territorio e nella riduzione della spesa pubblica con la diminuzione del costo delle bollette, sia nella PA centrale (Ministero dei beni culturali) che locale (Comune di Assisi)”, ha detto il presidente del GSE Francesco Sperandini. Secondo i dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche. “La scelta presentata oggi di costituire una task force dedicata all’efficienza energetica della PA centrale e periferica, lanciata da ENEA e GSE, unisce le migliori competenze pubbliche al servizio della pubblica amministrazione: si tratta di un passo decisivo nella direzione obbligata di una PA efficiente, green e vicina ai cittadini– ha evidenziato il viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova .Per fare efficienza energetica c’è bisogno di risorse qualificate. Questo vuol dire un cospicuo potenziale di nuove posizioni lavorative e di ricollocamenti”. “Industria 4.0 ed efficienza energetica – ha concluso – devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.

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