detrazioni fiscali

Detrazioni per serramenti. Richiesta stralcio a Ddl Bilancio 2018 per rimediare ad assurdità

UNICMI chiede a Governo e Parlamento lo stralcio del paragrafo 2) lettera a) del comma 1 dell’articolo 3 della Legge di Bilancio 2018. Testo che nel rinnovare gli ecobonus per il 2018 ne pervede la riduzione" al 50 per cento per le spese, sostenute dal 1° gennaio 2018, relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione”

Come definito dai Lavori del Senato, dalle ore 17 di oggi avrà inizio la sessione di bilancio relativa alla discussione del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”. Disegno di legge che al Titolo II, Capo I (Riduzione pressione fiscale) fra le altre cose dispone sia la proroga al 31.12.2018 del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici fuorché per gli interventi di sostituzione dei serramenti e delle schermature solari  la cui aliquota sarà ridotta dall’attuale 65% al 50%, sia la proroga di un altro anno del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Disposizioni contenute nel testo il Ddl Bilancio 2018 inviato al Senato che hanno prontamente spinto UNICMI ad inviare al Governo ed alle Commissioni Parlamentari interessate una nota, con allegato dossier documentale, contenente la richiesta di stralcio dell’assurda discriminante introdotta dal testo. Richiesta condivisa anche da: Anfit, CNA, Confartigianato Imprese, EdilegnoArredo e Si-Pvc – Pvc Forum Italia. Richiesta che facciamo nostra e chiediamo ad operatori e cittadini di rilanciare essendo ampiamente dimostrabile come l’eventuale conferma nel testo definitivo di tale disposizione determini uno scenario “… A dir poco, paradossale”. Saranno infatti equiparati alla stessa aliquota di detrazione gli interventi di riqualificazione energetica che necessitano di certificazione prestazionale con interventi di semplice ristrutturazione edilizia che possono essere attivati senza specifica dei requisiti prestazionali dei componenti, consentendo, di fatto, l’installazione di componenti non in grado di assicurare un corretto risparmio energetico. Facendo nostre le considerazioni articolate nella lettera aperta inviata a Governo e Parlamento:

Non capiamo, infatti, perché il consumatore italiano dovrebbe accedere al bonus energetico per sostituire componenti comunque agevolati dalla stessa aliquota di detrazione con una procedura significativamente semplificata come quella per le semplici ristrutturazioni, che consente – fra l’altro- di comprare prodotti a prezzi inferiori a quelli dei componenti prestazionalmente validi. Nel Ddl Bilancio 2018, in tema di bonus ristrutturazioni edili, è scritto che, in analogia a quanto già previsto in materia di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, siano trasmesse per via telematica a ENEA le informazioni sugli interventi effettuati al fine di redigere una relazione sui risultati. Ci chiediamo: quali risultati in termini di risparmio energetico ci si aspetta da interventi relativi ad un bonus creato per le semplici ristrutturazioni edili?

Il depotenziamento al 50% del bonus riqualificazione energetica, non solo infliggerà un colpo durissimo ai sistemi industriali italiani che hanno, in questi anni difficili, investito per migliorare continuamente le prestazioni dei loro prodotti in chiave energetica producendo una perdita di fatturato di circa 250-300 milioni di euro e la scomparsa di oltre 1.500 posti di lavoro nel solo comparto dei serramenti, ma vanificherà anche il contributo fondamentale avuto dagli stessi prodotti nel percorso dell’Italia verso il raggiungimento degli obiettivi complessivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2020. Per questo vi chiediamo, attraverso la formulazione di un emendamento, lo stralcio della riduzione dell’aliquota di detrazione al 50% con la conferma dell’attuale aliquota del 65% per serramenti e schermature solari. Non è infatti pensabile che vengano penalizzati i componenti che in 10 anni di bonus fiscali hanno rappresentato la quota più significativa di apporto al risparmio energetico degli edifici.

Al contrario le imprese italiane dei serramenti e delle vetrazioni sono pronte a raccogliere la sfida di un maggior impegno e un maggior contributo in questo percorso proponendo invece, che fra i requisiti richiesti per l’ottenimento delle detrazioni del 65% vengano inseriti altri requisiti come la classe di permeabilità all’aria e la esecuzione a regola d’arte della Posa in opera che rappresenterebbero nuovi elementi ulteriormente qualificanti per la riduzione delle dispersioni energetiche del patrimonio edilizio nazionale (si veda dossier allegato).

In conclusione: escludere serramenti e schermature solari dal 65% significa arrestare un circolo virtuoso, penalizzare le industrie italiane che tanto hanno investito nella progettazione e nella realizzazione di prodotti sempre più performanti e compiere un passo indietro all’affermazione di un’edilizia di qualità certificata.

 

PER QUESTO CHIEDIAMO:

ECOBONUS: stralcio del paragrafo 2) lettera a) del comma 1. Dell’articolo 3 della Legge di Bilancio 2018: “ai commi 1 e 2, dopo l’ultimo periodo è aggiunto il seguente: <La detrazione di cui al presente comma è ridotta al 50 per cento per le spese, sostenute dal 1° gennaio 2018, relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione>

ACCOMPAGNATO DA:

ECOBONUS: emendamento al Decreto 11 marzo 2008 coordinato con il Decreto 26 gennaio 2010 e succ. mod. con introduzione limiti sulla permeabilità all’aria dei serramenti e richiesta di conformità dei giunti di installazione al requisito 5.3 della UNI 11673-1. “

 

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