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Porte tagliafuoco, 1° Forum “certifica” nuovi problemi per la CE

Una Circolare che esce in Italia dopo l’entrata in vigore della normativa e delle prove aggiuntive per poter distribuire nel mercato tedesco annunciate al 1° Forum Tagliafuoco sono sintomi di un malessere che la norma pare non avere risolto

scaorcio della sala del 1° ForumGli anni si susseguono ma per la marcatura CE delle porte tagliafuoco non si vedano ancora sicuri sbocchi ed il 1 novembre la EN 16034 diventerà cogente.

Ne hanno parlato a Verona centoventi operatori riuniti nella stessa sala dando vita ad una discussione serrata su temi di scottante attualità.

Il  1° Forum Tagliafuoco promosso da Chemolli Fire con la partnership di ift Rosenheim è stato indubbiamente un successo dal punto di vista strategico, perché ha dato modo al settore di avere per la prima volta in Italia un momento di condivisione delle dinamiche e che lo caratterizzano.

La collocazione temporale è stata poi delle più indicate, perché il meeting si è tenuto il 25 ottobre, a una settimana esatta dall’entrata in vigore della norma di certificazione CE delle porte tagliafuoco a livello comunitario, la tanto attesa EN 16034 che avrebbe dovuto porre la parola fine alle difformità generate dallo status confuso di leggi e norme precedenti.

Ricordiamo ancora che il 1 novembre si conclude il periodo di coesistenza di EN 16034, da leggersi insieme alle norme di prodotto EN 14351-1 (porte e finestre esterne) e EN 13241 (porte industriali commerciali e da garage).

La confusione “storica” nasce dal fatto che EN 14351-2 (porte pedonali interne) non è ancora stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e quindi non è norma armonizzata.

Ma a confusione si aggiunge confusione, perché proprio in apertura del meeting il Comandante dei Vigili del Fuoco di Verona Nicola Micele annuncia che è in attesa di ricevere una circolare dal Comando nazionale che dovrebbe fare chiarezza su uno dei più complessi oggetti di dibattito di questo periodo e cioè la distinzione fra porte esterne e porte interne.

porte tagliafuoco interne ed esterne

La Circolare dovrebbe (ci si augura) chiarire gli ambiti di applicazione in coerenza con le già citate EN 14351-1 e 2, ma l’argomento ha tenuto vivi gli interventi della mattinata, con qualche momento di perplessità quando dalla platea qualcuno ha suggerito di evitare di correre rischi proponendo al mercato porte esterne e quindi certificate anche quando si trattasse di fornire porte interne e quindi non soggette (ad oggi) all’obbligo della certificazione.

Come avremo modo di meglio approfondire sulle pagine di “serramenti + design“,  la questione si è fatta ancora più spinosa quando è emerso dalle parole di Gerhard Wackerbauer, Head of Notified Product Certification Body Fire Safety di ift che il mercato tedesco richiederà ulteriori prove oltre a quelle previste dalla normazione e che le porte (quelle esterne per il momento) pur certificate non potranno essere immesse sul mercato tedesco se non ottempereranno altri requisiti, specificamente attinenti alla verifica della deformazione.

Queste due notizie paiono mettere a repentaglio il raggiungimento di un obiettivo chiave di ogni normazione e pertanto anche della EN 16034: la parificazione delle soglie d’ingresso a tutti i mercati dei singoli Paesi membri della Comunità.

Una Circolare che esce in Italia dopo l’entrata in vigore della normativa e delle prove aggiuntive per poter distribuire nel mercato tedesco sono sintomi di un malessere che norma pare non avere risolto.

Un approfondimento importante è stato dedicato a componenti, ExtApp e allo strumento contenuto nella EN 16035 (un testo la cui applicabilità è piuttosto discussa), l’Hardware Performance Sheet che vorrebbe supportare il produttore nella selezione di elementi la cui sostituzione non pregiudichi la certificazione prodotto conseguita.

La sensazione ricavata alla conclusione di un appuntamento importante (e la cui organizzazione è sicuramente merito di un mai stanco Eros Chemolli, CEO di Chemolli Fire) è che quel che doveva essere un momento di chiarezza ha lasciato in molti l’amaro in bocca di una confusione ancora consistente e destinata a durare non si sa per quanto.

(Marco Oldrati)

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