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Trend vetro piano: la pandemia arresta la crescita. Atteso rimbalzo nel 2021

Principale settore d’impiego sempre l’edilizia (finestre, facciate e partizioni interne), che assorbe tra il 60% e il 65% delle vendite, seguito dall’arredamento, che include anche l’arredo-bagno e i mobili per ufficio, che assorbe tra il 20 e il 25% del fatturato

Trend vetro piano: la pandemia arresta la crescita.

Il 2019 è stato un anno di crescita molto positivo per il mercato del vetro piano in Italia, tuttavia gli effetti del COVID – 19 si faranno sentire nel 2020 con una contrazione significativa, pari al -5,6% per l’edilizia – dove gli effetti negativi sono però mitigati dal contributo dell’ecobonus – e al -6% dell’arredamento.

Ma già nel 2021 si prevede un’inversione di tendenza con un recupero del 3,8% dell’edilizia e del 5% per l’arredamento. Numeri attesi ma meno drammatici rispetto a quelli annunciati da altri comparti quelli presentati dall’Osservatorio sulla trasformazione del Vetro Piano, ricerca di mercato sviluppata e presentata – in live streaming – da Carmine Garzia  agli associati Assovetro e alla stampa. Incontro moderato dal presidente Daniele Predari.

Ricerca annuale giunta alla terza edizione. Prima di entrare nel merito dei dati riportati è necessario premettere che le previsioni sono state elaborate considerando i seguenti elementi: assenza di una seconda ondata pandemica, assenza di shock sui mercati finanziari, ripresa delle attività economiche a pieno regime a partire dal II semestre 2020.

Venendo ai dati divulgati, per il mercato del vetro piano in Italia (verso clienti industriali e finali residenti in Italia) viene stimato un valore al 2019 di poco superiori agli 840 milioni di Euro.

Principale settore d’impiego sempre l’edilizia (finestre, facciate e partizioni interne) che assorbe tra il 60% e il 65% delle vendite, seguito dall’arredamento (incluso arredo-bagno e i mobili per ufficio) a cui si imputa tra il 20 e il 25% del fatturato.  I restanti settori (principalmente: comparto del freddo ed elettrodomestici) risultano assorbire circa il 10% della domanda.

Domanda di vetro piano che sempre con riferimento il 2019 si attesterebbe  a circa 533 milioni di Euro, per scendere a 502 milioni nel 2020 e riprendere il suo trend di crescita nel 2021.

Ad alimentare maggiormente la domanda (in valore) di vetro piano è sempre il mercato della sostituzione in edilizia anche grazie al contributo fornito dagli incentivi fiscali che nel 2019 hanno generato oltre 1.450 milioni di investimenti per la sostituzione dei serramenti e che nel 2020 si stima continuerà a fornire un contributo rilevante pari a 1.250 milioni di euro.

Performance aziende e prospettive

Lo studio presenta anche una interessante analisi delle performance ottenute dal settore elaborata sui dati rilevati su un campione di 149 aziende operanti nel settore della trasformazione di vetro piano. Campione il cui fatturato aggregato raggiunge i 706 milioni di Euro.

Complessivamente la marginalità commerciale (ROS) risulta attestarsi nel 2019 intorno al 5% presentando un lieve decremento che sarà destinato inevitabilmente ad aumentare nel 2020 con un valore si stima fermarsi al 3,6%. Per il 2021, stando alle condizioni su premesse, la marginalità dovrebbe tornare ad attestarsi intorno al 5%.

Nel 2019 l’indebitamento finanziario delle aziende presenta un trend in diminuzione, tuttavia per effetto della crisi post COVID-19 il tasso di indebitamento risalirà nel 2020.

L’analisi delle performance ristretta alle 20 aziende di maggiori dimensioni del settore mostra una loro redditività strutturalmente più elevata che dovrebbe positivamente incidere sull’andamento di ROS e  ROIC (ritorno sul capitale investito) che nel 2020 avrebbe attenuarne la flessione su valori inferiori a quelli media del settore.

Inevitabilmente pure le aziende di grandi dimensioni vedranno aumentare l’indebitamento nel 2020 per effetto della crisi che comporterà un maggior ricorso ai mezzi finanziari di terzi, ma stando alla rilevazione nel 2021 l’indicatore dovrebbe tornare ad allinearsi su valori pre-COVID 19.

Ricordiamo infine, come correttamente riportato nello studio, che le previsioni formulate sono soggette a revisione bimestrale comportando possibile modifiche dei valori nell’ordine del +/- 25%.

 

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