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Cessione superbonus 110% al via. “Rebus” prezzario intervento/prodotto

Per le imprese che operano con la PA il riferimento a  prezzari territoriali definisce una procedura già conosciuta all'interno della quale i prezzi riportati non sono vincolanti e quasi mai in grado di coprire tutte le casistiche

Rebus prezzarioCon l’avvenuta pubblicazione sul S.0 la Gazzetta Ufficiale n.180 del 18 luglio 2020 della Legge n. 77 del 17 luglio 2020 di conversione il Dl Rilancio, pure il superbonus del 110% prende ufficialmente il via secondo quanto stabilito dagli articoli 119 e 121 ponendo di fatto al mercato il rebus prezzarlo attraverso il quale definire la congruità del prezzo dell’intervento/prodotto effettuato.

Prima di articolare tale aspetto ci sembra importante sottolineare come la riscrittura dell’articolo 119 che introduce il 110% ne abbia determinato un apprezzabile riequilibrio applicativo per tutte le fasce sociali.

Equilibrio prioritariamente permesso dalla sua “apertura” non tanto alle seconde case, quanto ai soggetti fiscalmente incapienti e alle decine di migliaia di abitazioni indipendenti anche realizzate “in appoggio” o in condomini orizzontali.

Figura cardine per la definizione ed  esecuzione degli interventi viene confermata quella del tecnico asseveratore che dovrà redigere i necessari A.P.E. (pre e post lavori) relativi ad  interventi i cui massimali d’importo complessivo sono stati sensibilmente ridotti e condizionati, per la valutazione della congruità del prezzo, agli esistenti prezzari territoriali o in loro mancanza “ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi”.

Misure che come a suo tempo richiesto dalla Ragioneria dello Stato  dovrebbero porre un argine alle possibili “manipolazioni e sovrafatturazione” a cui poteva prestarsi il superbonus del 110% e la sua cessione anche ad istituti di credito e banche.

Per le imprese che operano con la PA il riferimento a  prezzari territoriali definisce una procedura già conosciuta all’interno della quale i prezzi riportati non sono vincolanti e quasi mai in grado di coprire tutte le casistiche.

Quelle imprese che invece hanno sempre avuto come committenza il privato per avere una idea del livello di costo sul quale competere,  dovranno necessariamente superare il rebus prezzario verificandone primo di tutto l’esistenza o meno sul territorio commercialmente presidiato e la data dell’eventuale aggiornamento.

Successivamente occorre individuare nel prezzario il costo dell’opera (che per i serramenti in metallo rientra spesso nelle opere di lattoneria) e fare le necessarie valutazioni economiche in merito, considerando che su internet stanno già spopolando le offerte di riqualificazione a costo zero.

Offerte che in molti casi potrebbero poi rivelarsi solo un espediente per agganciate il privato. Il rebus prezzario potrebbe essere risolto entro il 18 Agosto data entro la quale il MiSe dovrà rendere disponibile “i prezzari individuati”.

 

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