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Osservatorio ANCE andamento costruzioni: giù il mercato, polverizzato il tessuto imprese

Stando a quanto rilevato dall'Osservatorio congiunturale di ANCE presentato a Roma, il 2020 si è chiuso con un calo complessivo degli investimenti del 10,1% facendo segnare - per la prima volta negli ultimi anni - anche una pesante caduta (-9,8%) degli investimenti in manutenzione straordinaria.

 

Presentazione Osservatorio ANCE andamento costruzioni 2020Più che l’attesa contrazione del mercato (che stavolta coinvolge anche quello delle ristrutturazioni) a destare notevole preoccupazione è stata la constatazione di quanto si sia polverizzato in poco più di 10 anni il tessuto di imprese che agisce sul mercato delle costruzioni che nel 2020 risulta per il 62% costituito da aziende individuali. Questo uno dei principali, e preoccupanti, dati emersi dal consueto “Osservatorio congiunturale dell’industria delle costruzioni” sviluppato dal Centro Studi ANCE presentato via web ieri a Roma da Rudy Girardi (al centro ) vice presidente dell’associazione. Presentazione che in chiusura ha visto l’accorato intervento del presidente  Gabriele Buia (a destra)

A commentare lo scenario disegnato dall’Osservatorio ANCE, l’economista Marcello Messori ( a sinistra) che ha analizzato le prospettive in vista dell’utilizzo delle risorse definite per l’Italia dal Next Generation EU, richiamando la necessità di accelerare i tempi delle decisioni concentrando l’azione su meno interventi prioritari.  Stando a quanto rilevato, il 2020 si è chiuso con un calo complessivo degli investimenti del 10,1% facendo per la prima volta segnare da diversi anni a questa parte anche una pesante caduta  (-9,8%) degli investimenti in manutenzione straordinaria. Analisi che per la filiera dei serramenti approfondiremo nei dettagli su uno dei prossimi numeri di “serramenti design e componenti”.

Numeri di dettaglio che comunque rientrano in uno scenario che anche per il contributo stimato relativo al Superbonus ( 6 i miliardi di investimenti attesi da questa misura) quest’anno potrebbe presentare un rimbalzo degli investimenti del +8,6% (+14,8% quella stimata per la manutenzione straordinaria), previsione subito accompagnata dalla dichiarata e concreta preoccupazione del rischio associato alla cronica incapacità del sistema italiano di spendere le risorse disponibili e accelerare l’apertura di cantieri per la messa in sicurezza del Paese e per lo sviluppo di reti e città.

In questo senso le premesse non sono infatti le migliori: si stanno cominciando a spendere ora risorse previste nelle leggi di Bilancio del 2016-2017. Di qui l’appello del presidente Gabriele Buia al nominato premier Mario Draghi affinché affronti subito con coraggio le riforme strutturali che devono consentire al settore e quindi al Paese di ripartire. “La prima cosa che chiederei al presidente Draghi è aprire subito i cantieri che sono bloccati da anni, dove ci sono le offerte presentate ma non aggiudicate, che sono miliardi di euro”, ha dichiarato  Buia (a destra) che chiede “nel frattempo di mettere in atto quelle semplificazioni necessarie per l’utilizzo della spesa” e di affrontare il problema dell’assenza di progetti.

 

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