Gli interventi di ristrutturazione/riqualificazione hanno fortemente attutito l’impatto sulla filiera industriale dei serramenti non solo italiana ma, con adattamenti lievemente diversi, nei principali Paesi dell’Europa occidentale.
Stando a quanto illustrato nello studio di Interconnection Consulting, presentato al Secondo Congresso Finestra in corso a Vienna, a frenare il calo complessivo del mercato (limitato al -3,2%) sarebbe stato soprattutto il segmento della ristrutturazione/riqualificazione. Secondo le previsioni formulate, dopo un ulteriore lieve calo del 2,1% nel 2021, l’industria delle finestre dell’Europa Occidentale compenserà le perdite legate alla pandemia con tassi di crescita superiori alla media nei prossimi anni.
Tornando alla pandemia se il suo impatto sui volumi totali della produzione di finestre risulta essere complessivamente ben contenuto, lo stesso non si rileva sul dettaglio delle quote di mercato nei singoli segmenti di mercato considerati. “Nel complesso, si può notare in tutte le regioni che il segmento delle nuove costruzioni nel settore delle finestre ha subito danni maggiori dalla pandemia rispetto al settore delle ristrutturazioni ” viene sottolineato.
Nel 2020 il segmento di mercato alimentato dalle nuove costruzioni nei principali Paesi Occidentali risulta complessivamente essere sceso in volume a poco più di 23 milioni di unità finestre vendute, facendo segnare una perdita del 4,8% rispetto al 2019, mentre quello legato alle opere di ristrutturazione/riqualificazione, mostra un arretramento contenuto nel 2,1%.
Divaricazione di andamento tra nuova edificazione e ristrutturazione/riqualificazione che stando alle previsioni di Interconnection Consulting è destinato ad allargarsi nel corso di quest’anno. Per il segmento delle nuove costruzioni si stima una ulteriore riduzione del 6,8%, mentre per quello delle ristrutturazioni si prevede già un lieve aumento:+0,7%.
Complessivamente il segmento della ristrutturazione/riqualificazione è quello che in tutto Europa alimenta maggiormente il mercato raggiungendo il 75% nell’Europa meridionale, percentuale che scende al 53% per l’area di Paesi DACH.
Una regione quella dei Paesi DACH(Germania, Austria, Svizzera) in cui settore delle finestre avrebbe registrato un lieve aumento (+1,5%) anche nel corso del 2020 grazie al favorevole andamento delle ristrutturazioni che ha più che compensato le perdite registrate nel segmento delle nuove costruzioni.
“La ristrutturazione della casa è diventata una nuova tendenza che in questi paesi ha sostituito la spesa per le vacanze”, ha spiegato Frederik Lehner nella sua presentazione. Il calo più rilevante (-10%) del mercato delle finestre è stato registrato nel Regno Unito e nell’Irlanda a causa della scarsa disponibilità a investire da parte di privati e istituzioni.
Favorevoli le previsioni formulate per l’industria delle finestre del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo). Le stime starebbero ad indicare che già entro quest’anno si dovrebbe registrare il ritorno su volumi di mercato del 2019. Infine, il dettaglio sui materiali utilizzati per i profili finestra – quindi metallo, legno, PVC – rileverebbe come nel Nord Europa (Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia) e nel Sud Europa gli acquirenti di finestre diano la preferenza a quelle con telaio in metallo (64,6% e 47,6% rispettivamente), mentre nella regione DACH e in Gran Bretagna e Irlanda si preferisce il PVC.