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2021 anno irripetibile per il mercato di serramenti e facciate

I numeri record diffusi da Unicmi nel 1° apporto 2022 hanno connaturato anche l’andamento del mercato di serramenti e facciate. Delineato uno scenario di crescita complicato dalla grande incertezza causata dallo stato di guerra che potrebbe avere pesanti riflessi anche per un comparto serramentistico in cui alcuni costruttori presentano già difficoltà non marginali

 

2021 anno irripetibile per il mercato di serramenti e facciate Della presentazione da parte di Unicmi della prima edizione 2022 del “Rapporto sul mercato italiano dell’involucro edilizio”  che traccia l’andamento del mercato di serramenti e facciate ne abbiamo anche in questo spazio già dato breve cronaca riportando gli inevitabili e ripetuti avvertimenti fatti dai relatori che quanto successo a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina potrebbe rendere i dati presentati (e raccolti al 4 marzo 2022) poco attendibili.

E a distanza di 2 mesi crediamo che nessuno possa dubitare che i numeri record che hanno connaturato anche l’andamento del mercato di serramenti e facciate nel 2021 non potranno essere anche solo avvicinati nei prossimi anni.

Anno, quello trascorso, che presenta una crescita del 21% forte di una domanda di serramenti che nel settore del non residenziale avrebbe superato i 2 miliardi di euro, mentre per quello del residenziale si stima si sia raggiunto un valore di 3,2 miliardi, per larga maggioranza generato dalla domanda riferita a riqualificazione/ rinnovo.

Segmento che in quantità avrebbe assorbito circa 4,8 milioni di unità finestra, contro 1,1 milioni nel segmento del nuovo. Numeri che si presentano in forte ripresa (+11%) pure per il mercato delle facciate e sostanzialmente imputata al recupero dei ritardi accumulati con la pandemia e dall’apertura di nuovi cantieri.

2022 segnato da ulteriori incertezze

Dati complessivi che ci “raccontano” come era il mercato e con quali prospettive si affacciava al 2022.  Un 2022 che ricordiamo si era già aperto nel segno della generalizzata incertezza soprattutto a causa delle fiammate dei prezzi che hanno riguardato le materie prime e del riacutizzarsi delle difficolta logistiche associate alla ripresa del Covid-19 in Cina.

2021 anno irripetibile per il mercato di serramenti e facciate

Incertezze che nel mercato dei serramenti si sono combinate con quelle di un quadro normativo relativo agli incentivi in edilizia divenuto magmatico. Secondo le prime rilevazione rilasciate da Unicmi, le tendenze sul portafoglio ordini acquisito sia dai costruttori di serramenti metallici sia da quelli delle facciate avrebbero potuto anche rafforzarne il trend di crescita nel corso dell’anno.

Tuttavia, è verosimile ritenere già ora che non lo sarà per l’intero 2022 come stimato sulla base di quanto dichiarato dalle aziende associate.

Previsione che allo scorso marzo vedeva il 71% dei costruttori di serramenti metallici dichiarare un aumento del portafoglio acquisito tre volte (circa) più alto di quanto registrato nel 2020. Anche il dato dei produttori di facciate continue era risultato positivo, con il 46% dei produttori che dichiarano un aumento delle commesse acquisite.

Soprattutto su un aspetto si può rilevare continuità con gli anni recenti: quello che vede la domanda di serramenti essere sempre principalmente trainata dal settore della riqualificazione/ recupero residenziale, segmento nel quale gli incentivi fiscali contribuiranno a sostenere la domanda.

Incentivi che secondo ANCE già prima del conflitto avrebbero comunque prodotto un traino minore rispetto agli scorsi anni. In mancanza di ulteriori cambiamenti e limitazioni, Unicmi stimava per l’anno in corso una ottimistica spinta dal Superbonus Condomini al mercato dei serramenti pari a 2,4 miliardi di euro.

Valore al quale si sarebbe andato progressivamente ad aggiungere per non residenziale il contributo degli investimenti pubblici destinati a partire con la progressiva “messa a terra” del PNRR.

Un quadro generale decisamente positivo, quello tracciato dalla prima edizione 2022 del “Rapporto sul mercato italiano dell’involucro edilizio” che delinea uno scenario di crescita biennale (2022 e 2023) mantenendo comunque aperta, in fase di presentazione, la grande incertezza causata dallo stato di guerra locale che se perdurante potrebbe avere dirompenti riflessi socioeconomici e finanziari a livello mondiale.

Evoluzione di cui i prossimi aggiornamenti cominceranno a fornire sommari indizi ad un sistema di imprese che per quanto riguarda i produttori di serramenti metallici è sempre costituito da imprese di piccole e medie dimensioni (nel rapporto si segnala come nel mercato italiano operano circa 2.000 società di capitali di cui solo 500 con oltre 1 milione di euro di ricavi) che hanno sviluppato un’offerta ampia e diversificata.

Le aziende serramentistiche relativamente strutturate risulterebbero essere circa 200 con ricavi medi di circa 3,5 milioni di euro.

Risultati economici ottimi

Tessuto di aziende che stando alla consueta e sempre interessante analisi dei bilanci grazie alla forte ripresa registrata nella seconda metà del 2020, trainata dagli incentivi, non sembrano avere sostanzialmente risentito della crisi a livello di margine commerciale (ROS).

Situazione diversa quella rilevata per i costruttori di facciate continue che hanno sicuramente, e pesantemente, risentito dei rallentamenti e delle interruzioni dei lavori “spesso presi, nel 2019, con margini molto bassi” si sottolinea nel rapporto.

Le stime evidenzierebbero una netta ripresa nel 2021 proprio per  i costruttori di facciate e un calo della redditività (ROIC) per i produttori di serramenti,  calo imputato alla forte crescita del costo delle materie prime e dalle difficoltà operative incontrate nel far fronte al picco di domanda generato dagli incentivi fiscali.

2021 anno irripetibile per il mercato di serramenti e facciate

La redditività del capitale investito (ROIC) rilancia quanto dettagliato per il ROS. Un 2020 positivo per i costruttori di serramenti metallici, che hanno fatto meglio dei costruttori di facciate, ed un 2021 con situazione ribaltata.

Fatta eccezione per il 2020, il tasso di indebitamente rilevato risulta essersi stabilmente ancorato nell’intorno del 5/6% per i produttori di facciate e del 3/4% per i costruttori di serramenti.

Molto interessante, infine, l’analisi dedicata ai costruttori di serramenti suddivisisi sulla base del materiale prevalentemente utilizzato per realizzare i serramenti (alluminio, legno e PVC).

Dall’analisi esposta risulta come il margine commerciale (ROS) dei produttori di serramenti in alluminio e in PVC non sia stato sostanzialmente influenzato dal “fermo e ripartenza” del mercato nel 2020 di cui viceversa avrebbero fortemente risentito i produttori di serramenti in legno.

 

Per il 2021 le stime Unicmi indicano una lieve diminuzione dei margini commerciali per i trattanti alluminio e PVC ed una ripresa di marginalità dei produttori di serramenti in legno, con un valore intorno al 2,2%.

(Edo Bruno)

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