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Energia, eco-incentivi, infissi, famiglie e imprese

Il tema della sostenibilità energetica non è per nulla nuovo e nemmeno riservato ad un ambito particolarmente ristretto di "opinionisti" coinvolti dai maggiori media (stampa, televisione e parzialmente internet). Risale perlomeno al 2005. E’ un tema che in Italia ad un certo momento ha dato origine al sistema di incentivazione attuale. Compresa la detrazione del 110%

Energia, eco-incentivi, infissi, famiglie e impreseBruciante o gelido, dalla fine del 2021 il costo dell’energia per tutti i Paesi impegnati nel confronto politico-militare relativo alla guerra Russia-Ucraina è un argomento di attualità innegabile. In Italia il dibattito è stato accompagnato dalla discussione, talvolta polemica, in merito agli incentivi  definiti per le attività associabili all’edilizia e al risparmio energetico (eco-incentivi). Argomento sovrano gli incentivi e  le modalità di concessione definite per la detrazione più rilevate: il Superbonus 110%.

In secondo piano l’aumento del costo dei materiali e la scarsità di fornitori disponibili alle diverse attività edilizie e di impiantistica. Eppure non si tratta di problemi separati. Sono strettamente collegati. Intuitivamente per i più, e analiticamente prevedibili per alcuni.

Il tema della sostenibilità energetica non è per nulla nuovo e nemmeno riservato ad un ambito particolarmente ristretto di “opinionisti” coinvolti dai maggiori media (stampa, televisione e parzialmente internet). Risale perlomeno al 2005.

E’ un tema che in Italia ad un certo momento ha dato origine al sistema di incentivazione attuale. Compresa la detrazione del 110%. I risultati sembrano, però, modesti se consideriamo le ultime bollette di luce e gas. Il conflitto Russia-Ucraina certamente ne è responsabile.

Oggi si può dire che nessuno, nemmeno in ambito specialistico si aspettava un conflitto dell’attuale portata. Eppure dalla tarda primavera 2021 diversi segnali suggerivano un progressivo deterioramento della tensione diplomatico-militare.

In questo quadro non è ancora chiaro però qual è stato l’impatto reale delle diverse misure volte ad agevolare il risparmio energetico, favorito dal 110%, 65%, 50%, sconto in fattura…e i diversi segmenti di prodotto: impiantistica, fotovoltaico, cappotto,…..e infissi. Per reale intendiamo sostanzialmente l’effettiva quantità di energia o di combustibile fossile che tali eco-incentivi hanno permesso di ridurre rispetto al passato. Annualmente ne vengono diffuse delle stime, ma come tali vanno valutate.

Di certo in questo panorama svetta il ruolo giocato dagli infissi. Ruolo criticato da ENEA, poiché la diversificazione tecnologica verso strumenti come le pompe di calore, le caldaie a condensazione, nuovi più efficienti condizionatori, coibentazione di pareti e tetti….nelle statistiche dei formulari analizzati da ENEA in passato avevano una parte modestissima.

Fino a che non si è voluto favorire le pompe di calore, gli infissi hanno mantenuto per lungo tempo il primato dell’intervento più frequente nelle attività di risparmio energetico incentivate dall’Ecobonus.

Ex post possiamo dire per fortuna. Poiché la complessità culturale, amministrativa e finanziaria per utilizzare gli incentivi definiti dagli interventi dall’originario Ecobonus hanno richiesto un impegno agli acquirenti finali e a tutta la filiera al loro servizio assai meno complicati di quelli che sono stati messi in campo negli ultimi 3-4 anni. Eppure è stato comunque difficile e laborioso. O così è stato percepito da chi ha praticato la sostituzione di infissi.

Probabilmente nemmeno le famiglie beneficiarie se ne rendono ben conto, travolte dall’ammontare delle bollette del 2022. E forse difficilmente se ne potranno rendere conto se non si  vanno a riesumare quelle vecchie – le bollette risalenti a prima della sostituzione degli infissi – e non si ha la pazienza di guardare ai metri cubi o ai chilovattora. Facile non è perché tutto è scritto in piccolo.

Eppure il risparmio c’è stato ed è una medaglia che gli infissi in Italia possono appuntarsi così come avanzare con piena legittimità la richiesta di rialzarne la percentuale di detrazione indicata per gli eco-incentivi definiti dall’Ecobonus.

 

 

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