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Solo spesa danni da alluvioni supera i 3,3 miliardi di euro

Circoscrivendo i dati relativi ad alluvioni e dissesto idrogeologico collegabili ai cambiamento climatici, si rileva come solo quest’anno gli eventi gravi sono stati ben 19 e le vittime 25; tra queste si ricorda l’alluvione che colpì il 18 novembre la Sardegna con un gravissimo bilancio in termini di vite umane, complessivamente si sono avuti 17 morti e un disperso, oltre ad alcuni feriti e diverse centinaia di sfollati

Solo spesa danni da alluvioni supera i 3,3 miliardi di euroDal 2010 la spesa per i danni da alluvioni e dissesto idrogeologico è triplicata raggiungendo lo scorso anno i 3,3 miliardi l’anno. Dati complessivi indubbiamente allarmanti quelli presentati dalla ricerca Ance-CresmeLo stato di rischio del territorio italiano 2023” analisi che ha spinto anche Ance a chiedere di intervenire con maggiore efficacia sulla prevenzione.

Costituito da cinque capitoli che sviluppano un numero 197 pagine complessive, il rapporto fa una fotografia dai tratti molto preoccupanti dello scenario che caratterizza il territorio italiano. Dall’andamento demografico, allo stock edilizio (abusivo compreso); dal consumo del suolo, agli effetti dei cambiamenti climatici e del loro impatto sugli insediamenti urbani.

Circoscrivendo i dati relativi ad alluvioni e dissesto idrogeologico a cui Ance ha dedicato un focus particolare, si rileva come solo quest’anno gli eventi gravi sono stati ben 19 e le vittime 25; tra queste si ricorda l’alluvione che colpì il 18 novembre la Sardegna con un gravissimo bilancio in termini di vite umane, complessivamente si sono avuti 17 morti e un disperso, oltre ad alcuni feriti e diverse centinaia di sfollati.

Analizzandone l’andamento tendenziale a partire dal 2010 si riscontra una sostanziale imprevedibilità degli eventi e soprattutto dei decessi poiché la concomitanza dei fattori che vanno a determinare le perdite è al momento imprevedibile.

Complessivamente stando ai dati ISPRA, in Italia il rischio di alluvioni elevato interessa 2,4 milioni di persone, 1 milione di famiglie 632mila e 226mila imprese ma si arriva facilmente a quasi 7 milioni di persone esposte se si considera il rischio medio arrivando a quota 12,3 milioni per il rischio moderato e basso.

Tra le regioni italiane, L’Emilia Romagna è sicuramente la più esposta al rischio di allagamento ed ai conseguenti danni da alluvioni: l’11,6% della superficie territoriale è caratterizzata da una pericolosità elevata, ma oltre il 45% è caratterizzato dal una pericolosità di allagamento media con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni frequenti).

Il sistema idrografico Emiliano-Romagnolo risulta essere  strettamente connesso a quello Veneto determinando così livelli di pericolosità elevata anche per questa regione dove il 10% del territorio è caratterizzato da pericolosità elevata, tale quota supera la soglia del 13% se si considera la pericolosità media e si va oltre il 30% se si considera la pericolosità moderata o bassa.

Considerando che la Lombardia è caratterizzata da livelli analoghi di pericolosità, il 7,9% del territorio è caratterizzato da pericolosità elevata e il 10,2% da pericolosità media, emerge un quadro di forte vulnerabilità di un territorio molto ampio della penisola, preoccupante se posto in relazione agli elementi esposti ed ai danni da alluvioni.

Danni da alluvioni. Pericolosità diffusa

Scendendo verso il centro Italia emerge la Toscana per esposizione con il 6,1% del territorio ad alto rischio di esondazione, che arriva al 12% se si considera il rischio medio fino a superare il 20% del territorio regionale se si considera il livello moderato o basso.

Tra le regioni del sud l’elevato livello di rischio è rilevato anche per la Calabria dove il 17,1%. Lavorando sui dati a scala provinciale emerge che la provincia italiana con la percentuale maggiore di superficie esposta a elevato rischio alluvioni è Ferrara dove quasi ¼ del territorio è esposto al rischio elevato (23,9%).

Seguono a breve distanza Crotone (23,6%), Venezia (23,3%), Ravenna (22,2%) e Gorizia (22%). Tra le prime 10 province per esposizione si hanno inoltre le altre province calabresi, Reggio Calabria (18,5%), Catanzaro (16,8%), Cosenza (15,4%), Vibo Valentia (14%), e poi Padova (13,8). Nella tabella se segue si riporta il quadro completo delle province italiane.

(foto Reuters)

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