È pieno svolgimento la 28esima edizione di Xylexpo, la biennale internazionale dedicata alle tecnologie per la lavorazione del legno , che ha aperto i battenti a Milano Rho fiera con la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno partecipato, oltre oltre ai vertici della rassegna e di Acimall – l’associazione italiana dei costruttori di tecnologia per la filiera legno –, rappresentanti del mondo politico ed economico nazionale.
Una edizione certamente complessa quella in corso che si svolge nel pieno di una stagione di riflessioni su come dovranno essere le fiere del futuro per riflettere le evoluzioni del mercato.
Riflessione che ha già portato gli organizzatori a creare e dare continuità a “Xylexpo Digital”, il canale tematico che permette alla biennale internazionale di proporre eventi e contenuti che non solo permetteranno a quanti non possono essere in fiera di restare aggiornati su temi, novità e tecnologie, ma rappresenta un “corpus” di conoscenze e competenze che resteranno a disposizione “on demand” sia sulla piattaforma dedicata sia su e sul canale YouTube.
Una edizione che vede la presenza di 273 espositori occupare una superficie complessiva di 25.300 metri quadrati. Significativa (33%) la partecipazione di aziende estere che se da un lato ribadisce la qualità, non solo economica, del mercato italiano (che si stima valere oltre un miliardo di euro), dall’altro testimonia il nuovo netto cambiamento nella classifica dei Paesi più importanti e più “attivi” fra i produttori di tecnologia per la filiera, su cui primeggiano – com espositori – quelli provenienti da Cina e Turchia.
Una manifestazione che si svolge all’interno di uno scenario di mercato che anche nel 2023 ha registrato un andamento sostanzialmente positivo soprattutto per quello che riguarda l’export (+2% il dato diffuso), a fronte di una forte frenata registrata sul mercato interno (-4%) rispetto al 2022.
Dalle costanti relazioni di Acimall con le aziende del settore emergono preoccupazioni relative all’andamento degli ordini, in contrazione oramai da alcuni trimestri. Le imprese continuano ad avere “in pancia” ordini importanti, che sono il motivo della “bontà” dei dati registrati in sede di consuntivo a proposito del 2023.
Ora anche alla 28esima di Xylexpo si guarda al breve e medio termine, a quanto i provvedimenti legati a “Industria 5.0” potranno ridare vigore alla domanda, ma non possiamo dimenticare che la “pausa” degli ultimi mesi sia dovuta in buona parte anche alla attesa di conoscere quali saranno i termini reali del nuovo provvedimento.
Come rimarcato da Maurizio Marchesin, vicepresidente Confindustria per le filiere e le medie imprese, e già segnato su questo spazio si attendono ancora i decreti attuativi di “Industria 5.0”. “Decreti che si attendono dallo scorso novembre e che il ministro d’Uso che abbiamo incontrato nei giorni scorsi e ci ha detto saranno pronti entro giugno” ha reso noto Marchesin.
Un colpevole ritardo che ci si augura non abbia alcun impatto negativo sulla effettiva validità della misura adottata dal governo per rinnovare il proprio sostegno all’’economia e al mondo produttivo in particolare.