rapporto

Mercato serramenti metallici 2013: per UNICMI prima frenata trend negativo

Stimata per la chiusura d’anno una contrazione del valore rispetto al 2012 compreso nella forchetta 4-6%

In occasione dell’apertura di MADEexpo, l’Ufficio Studi Economici UNCSAAL-UNICMI  ha rilasciato il “2° Rapporto sul Mercato dell’Involucro Edilizio del 2013, studio dal quale risulterebbe una prima frenata del trend negativo per un mercato, quello dei serramenti metallici, che nell’ultimo quinquennio ha visto il suo valore crollare del 40%. Frenata del trend negativo che ha indotto il centro studio dell’associazione a rilasciare una stima per la chiusura d’anno che vede la contrazione del valore potersi collocare all’interno della forchetta  4-6% rispetto ai valori del 2012. Valutazione sempre effettuata proiettando i dati di bilancio di un campione di aziende associate e /o affiliate ritenute rappresentative sulla base delle elaborazioni dei dati ISTAT in merito al valore della produzione nel settore delle costruzioni. Attendibilità del campione di aziende estratto nel perimetro definito dalle aziende associate sul quale abbiamo più volte espresso dubbi quantomeno nell’analisi di dettaglio riferimento all’universo genericamente definito come costruttori di serramenti in metallo. Tra l’altro pure dal punto di vista numerico, osservando la composizione del campione nel tempo, sembra trasparire una crescente difficoltà a definire e soprattutto mantenere la proporzionalità dei diversi “pesi” assegnati a ciascuna della categorie costituenti l’universo rappresentato come suggerisce il progressivo aumento della numerosità delle aziende più strutturate. Indubbiamente tale progressivo spostamento può determinare un “sovrappeso” che può essere “compensato” impiegando sofisticati strumenti di ponderazione ma il cui limite (intervallo di confidenza) è comunque qui funzione del livello di aderenza alla realtà del campione utilizzato. Fermo restando quindi le perplessità sopra richiamate, stando a quanto  riportato nel rapporto rilasciato la commissione studi economici di UNCSAAL stima che l’anno in corso possa chiudersi con una flessione pressoché dimezzata rispetto a quella indicata per il 2012. Dato che sarebbe confermato dalla lieve ripresa delle vendite di sistemi e di accessori per serramenti in alluminio principalmente trainata dagli acquisti effettuati da aziende serramentistiche di medie e grandi dimensioni specializzate nella produzione di facciate continue, mentre evidenzia un ulteriore e prevedibile rafforzamento della strategia di diversificazione produttiva e commerciale delle aziende serramentistiche di piccole dimensioni che offrono ora al cliente anche serramenti realizzati in altro materiale. Scendendo in dettaglio, per i produttori di serramenti il primo semestre dell’anno si rileva la sostanziale conferma della stabilità del mercato verso il basso così come già emerso nel 2012.  Invariata risulta essere la percentuale di aziende produttrici di serramenti campionate che avrebbero dichiarato una diminuzione del fatturato, mentre viene registrata una, seppur molto lieve, crescita di imprese hanno indicato il mantenimento del fatturato e sarebbero in diminuzione quelle che avevano precedentemente indicato il manifestarsi nel 2012 di segnali di ripresa. Quanto rilevato in merito all’andamento del portafoglio commesse ribadisce che si tende a “navigare” sempre più a vista. Le aziende che hanno dichiarato la contrazione del loro portafoglio ordini risultano essere aumentate alimentando un trend negativo che perdura dall’inizio del 2012. Contrazione di ordinativi che, all’interno di una crisi economica di allarmante gravita per la tenuta della coesione sociale, indubbiamente risente della minore efficacia della leva rappresentata dagli incentivi fiscali. Incentivi che, a ragioni, si ribadisce essere divenuti strutturali nel definire la domanda di serramenti indipendentemente dal materiale costituente il loro profilo. Per quanto riguarda quelli con profili in metallo il loro impatto viene indicato essere molto elevato. Stando a quanto indicato nel rapporto, prima della crisi i costruttori di serramenti metallici realizzavano appena il 17% delle vendite verso clienti che beneficiavano del bonus fiscale del 55%. Percentuale progressivamente cresciuta fino ad arrivare a collocarsi nell’intorno del 40% anche grazie alla necessita/capacità delle aziende serramentistiche di sviluppare prodotti e servizi per il mercato della ristrutturazione riqualificazione. Il solo del comparto costruzioni che sembra tutt’ora riuscire ad alimentare una domanda in crescita. Settore per il quale oramai la maggioranza si propone con un’offerta profonda sia per tipologie che per i materiali costituenti estesi, oramai da tempo, pure ai profili in PVC. Quindi si ribadisce una flessibilità dell’offerta sempre più vincolata alla domanda di sostituzione che stando alla ricerca inciderebbe per il 38% dei ricavi relativi al segmento residenziale. Pure questo studio sottolinea come si tratta per lo più di  lavori di piccole e medie dimensioni definiti direttamente con il cliente finale privato. Vendita diretta arrivata a generare oltre il 40% del fatturato complessivo, mentre la quota alimentata dalle rivendite si attesta sul 14%, ed e scalzata pure ,come “peso” sul fatturato complessivo, dalla vendita diretta del produttore verso altre imprese edili e non (16% dei ricavi). Tirando le prime sommarie indicazioni, lo scenario delineato non fa altro che confermare come pure il fatturato dei produttori di serramenti costituenti il campione UNCSAAL è oramai strettamente legato alla vendita effettuata direttamente alla clientela privata residente in ambito locale (il 61% delle aziende ha un raggio d’azione limitato a livello provinciale o regionale) cercando di offrire un elevato livello di personalizzazione.

ANDAMENTO FACCIATE

Come già accennato, le imprese  associate specializzate nella produzione di facciate continue sembrano mostrare segnali di ripresa quantomeno come andamento del fatturato. Ripresa da ponderare con attenzione essendo in parte non marginale attribuita alla diversificazione dell’offerta operata da molte aziende che hanno incrementato il fatturato realizzato con serramenti tradizionali. Difatti i ricavi legati alle facciate continue risultano essere passati dal 65% del 2012 a circa il 60% nel primo semestre del 2013. Inoltre, nel rapporto si segnala come alcuni costruttori di facciate che avevano un buon portafoglio ordini hanno beneficiato sia della ripresa dei lavori sospesi o rallentati al culmine della crisi finanziaria  (nell’autunno del 2012) sia del contributo da importanti commesse acquisite sui mercati esteri. Commesse estere che comincia a premiare il dinamismo di alcuni costruttori che già dopo la prima forte contrazione del mercato (2009) hanno velocemente reindirizzato le loro strategie commerciale verso lo sviluppo dei mercati esteri arrivando a definire una presenza stabile in strategiche aree del mercato internazionale  sia in ambito UE che BRICS con la costruzione, in alcuni casi, di unità logistiche e produttive in loco. Strategia che già lo scorso anno ha orientato all’export il 38% delle venite di questi costruttori. Percentuale che stando ai dati relativi al primo semestre 2013 avrebbe già raggiunto il 29% lasciando così intendere che l’espansione sui mercati esteri rappresenti oramai un fenomeno di tipo strutturale. Fenomeno ulteriormente confermato dalla rilevazione che indica come per i costruttori di facciate, l’estero rappresenti oramai il primo mercato in ordine di importanza commerciale a scapito di quello nazionale. Ma essendo ancora quest’ultimo il mercato   principale è comprensibile risultino essere ancora negative sia le indicazioni ricevute relative al portafoglio commesse che quelle sull’andamento del fatturato. Difficile raccoglie ordini in mancanza di nuove iniziative immobiliari nel segmento non residenziale. Fermo di attività che indubbiamente risente pure della mancata estensione degli incentivi fiscali per le società (pubbliche e private) proprietarie di immobili strumentali e per le società immobiliari. I segnali di, sperabile, riprese diventano ancor più concreti se riferiti ai produttori di sistemi per l’edilizia, categoria società per la quale lo scorso anno era stata indicata una contrazione delle vendite che si collocava nella forbice -15; -20%. Situazione che stando alle indicazioni fornite nel primo semestre di quest’anno sembra essersi ribaltate come quantomeno come andamento. Rispetto al 2012 la percentuale di imprese che hanno indicato un aumento delle vendite risulta essersi più che triplicata e contestualmente ridotta quelle delle aziende che hanno indicato di avere subito/ stare rilevando una contrazione delle vendite. Nello scenario sin qui tracciato certo non sorprende il  positivo andamento rilevato per i produttori/fornitori di sistemi risulti essere principalmente trainato dalla  di sistemi a taglio termico ed in particolare di quelli ad elevate prestazioni che i dati riportati indicano incide per circa 2/3 del fatturato. E va a collocarsi nel segno dell’export, la considerazione secondo la quale la ripresa delle vendite di sistemi sarebbe stata principalmente trainata dagli acquisti effettuati da aziende serramentistiche di grandi dimensioni e dalle aziende specializzate nella produzione di facciate continue che come già segnalato hanno puntato sul mercato della ristrutturazione residenziale qualificata e delle facciate continue e che hanno sviluppato importanti commesse sui mercati esteri. Infine, pure l’osservazione dei dati riportati relativi ai produttori di accessori evidenzia flebili segnali di inversione di trend dopo un anno, il 2012,  nel quale oltre 2/3 delle aziende operanti nel mercato italiano avevano finito per indicare una sensibile riduzione delle vendite. Contrazione che nel primo semestre di quest’anno sembra essersi arrestata soprattutto grazie alla ripresa delle vendite di accessori per finestre rispetto a quelli per facciate, alimentate in particolar modo dalla domanda proveniente dai clienti di grandi dimensioni  piuttosto che dalle imprese minori.

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