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“Progetto Futuro” per i piccoli imprenditori dell’edilizia. Iniziativa Formedil per il 2015

Il progetto coinvolgerà risorse professionali e tecniche di eccellenza con l’obiettivo di ridare vigore e prospettive alle migliaia di piccoli imprenditori del comparto

SiamCalzoni Fomedilo di fronte a uno smottamento epocale. L’industria italiana delle costruzioni sta scomparendo e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti”  l’allarme circostanziato che il presidente del Formedil  Massimo Calzoni (nell’immagine) ha lanciato al Governo, alle forze politiche, ma anche alle parti sociali, associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali che insieme guidano il Sistema Bilaterale delle Costruzioni, di cui le 103 scuole edili coordinate dal Formedil sono parte. E lo ha fatto in apertura delle due “Giornate della Formazione in Edilizia” svoltesi a Roma presentando il “Rapporto 2014 sull’andamento dell’attività di formazione nel settore”, studio che ha evidenziato come risulti essere Roma la provincia che da Ottobre 2013 a luglio 2014 ha registrato la contrazione maggiore di attività nelle costruzioni con un -16%, seguita da Palermo e Perugia con un – 14%. Numeri complessivamente raggelanti se si pensa che dal 2008 al 2014 il numero delle imprese iscritte a 60 Casse edili si è ridotto del 41% (dato mese di luglio), passando da 87.895 a 52.188.Formedil 2 Il numero degli operai è sceso da 419.92 a 223.593 con una riduzione del 47% per effetto di un calo delle ore lavorate che supera il 50%. Non manca però la voglia di reagire. Nell’attesa che, di fronte all’accelerazione della crisi e alla situazione sempre più drammatica del settore vengano prese decisioni e avviati percorsi virtuosi, Formedil non solo ha annunciato che proseguirà con il massimo impegno sul piano della formazione nei confronti dei lavoratori e dei tecnici, ma aprirà un nuovo capitolo indirizzato ai piccoli imprenditori edili.Formedil 3Siamo consapevoli – ha sottolineato Enzo Pelle,  vicepresidente Formedil – che senza impresa non può esserci lavoro e che pertanto dobbiamo mettere a disposizione le nostre professionalità e le nostre risorse per aiutare le piccole imprese a comprendere il profondo cambiamento in atto e orientarle verso pratiche e soluzioni innovative, che attengono sia al processo produttivo e alla gestione delle diverse risorse che sul fronte della gestione e dell’organizzazione di impresa. Da questa consapevolezza nasce “Progetto Futuro “ un’iniziativa di formazione strutturata per gli imprenditori.” Un progetto che coinvolgerà risorse professionali e tecniche di eccellenza con l’obiettivo di ridare vigore e prospettive alle imprese. Un progetto che si basa anche sul confronto tra esperienze diverse e su analisi e riflessioni originali. Una iniziativa che, a partire dal 2015, dopo una fase di sperimentazione, offrirà a migliaia di piccoli imprenditori la possibilità di conoscere le cause e i meccanismi del nuovo mercato delle costruzioni così come di confrontarsi con i percorsi innovativi sia nazionali che soprattutto internazionali. Un progetto che ha preso avvio in occasione delle Giornate nazionali della formazione in edilizia e che ha come momento di maggiore interesse la già annunciata relazione del professor Hidetoshi Ohno, architetto e docente dell’Università di Tokyo nonché coordinatore del progetto “Fibercity Tokyo 2050”, un modello innovativo di pianificazione flessibile della trasformazione urbana. Con “Progetto Futuro”  il Formedil intende innanzitutto favorire la comprensione del cambiamento e dei processi di innovazione che stanno determinando una riconfigurazione del mercato delle costruzioni “…Caratterizzato – come ha ricordato nel suo intervento Lorenzo Bellicini direttore del CRESMEda  profondi   processi di selezione tipologica e imprenditoriale a cui non è estraneo il forte impatto dell’information communication technology e del digitale nel settore delle costruzioni che, attraverso il building information modeling, le stampanti 3D (l’internet delle cose), tende a modificarne l’intero processo edilizio con l’obiettivo di aumentare significativamente la produttività riducendo il costo dell’errore. La dimensioni del cambiamento sono tali da porre nuove domande alla politica industriale di settore, alle visioni strategiche delle imprese, al know how del management d’impresa, alle politiche formative.”

 

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