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Italia, ripresa al palo. Costruzioni: ancora male il residenziale

Gli investimenti in nuove costruzioni valgono 44 miliardi di euro mentre quelli in manutenzione straordinaria, ristrutturazione e riqualificazione ne valgono 82, per una quota di mercato che arriva sostanzialmente a coprire il 70 per cento del mercato delle costruzioni italiano.

Presentazione congiunturale Cresme 2014Sullo scenario europeo, l’Italia è l’unico Paese a zoppicare, in attesa di toccare con mano i primi segnali concreti di ripresa delle costruzioni. Lo conferma il XXII Rapporto congiunturale e previsionale del Cresme, che torna anche a ribadire la tendenza radicata nel settore negli ultimi anni: il rinnovo e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente continuano a essere trainanti rispetto alle nuove costruzioni, in particolare residenziali. Presentato a Milano in concomitanza con la 78° conferenza Euroconstruct dal direttore di Cresme Lorenzo Bellicini, il rapporto parla nel 2014 di un mercato delle costruzioni da 170,4 miliardi di euro (-2,2%). Il 36 per cento è costituito da microinterventi di manutenzione ordinaria del patrimonio esistente, contro un’edilizia residenziale nuova che si ferma a 16 miliardi di Euro. Gli investimenti in nuove costruzioni valgono 44 miliardi di euro mentre quelli in manutenzione straordinaria, ristrutturazione e riqualificazione ne valgono 82, per una quota di mercato che arriva sostanzialmente a coprire il 70 per cento del mercato delle costruzioni italiano. “Questo è il tema che dobbiamo affrontare – ha detto Bellicini -, la questione con cui ci dobbiamo confrontare”. Tra l’altro, ha messo in guardia, “non avremo grandi speranze che il mercato della nuova costruzione torni ai livelli di prima”.  L’investimento in fonti energetiche ??????????rinnovabili è pari a 8 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2013, a rappresentare una parte di mercato importante dove a fianco del fotovoltaico sono eolico e biomasse in espansione. Protagonista di questa situazione difficile, ha sottolineato di direttore di Cresme, è la nuova costruzione residenziale, cui si affianca il livello basso toccato anche dal non residenziale. “Siamo un Paese di edilizia non residenziale, di piccola industria, di tessuto produttivo diffuso, non si è mai prodotto così poco nella storia del nostro Paese in questo comparto. Abbiamo avuto qualche timido segnale di ripresa quest’anno, se riparte l’economia il non residenziale sarà il primo settore a muoversi, anche se esiste un patrimonio in questo momento vuoto o dismesso”. Terzo grande ambito di interesse sono le opere pubbliche, per una visione che si estende al 2018. “Ci tengo a dire che le nostre previsioni 2015 per le opere pubbliche sono positive – ha continuato Bellicini -, inizia una nuova fase e forse da questo riparte il mercato delle costruzioni”. (Olivia Rabbi)

 

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