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Riapertura attività produttive. Bozza rischiosità definita dalla task force

L'elenco tabellato nella bozza riporta anche i cadici di attività d'impresa per le quali non è mai stata definita una interruzione dell'attiva oppure è già stata ammessa la riapertura

Ripartenza attività produttive. Bozza rischiosità Dopo l’avvenuta possibilità di riapertura anche di alcune attività di produzione di serramenti (al momento limitate a legno e PVC) a riaprirsi dal prossimo 27 aprile potrebbero essere i cantieri edili a cominciare da quelli all’aperto come suggerito prima e discusso dopo, nell’ambito della “cabina di regia Governo-Regioni-Enti locali” .

Per riavviare il motore economico del Paese ” Si può prevedere a tale scopo (ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, a conclusione dell’incontro) la possibilità di riapertura, anche dal 27 aprile:
– dei cantieri edili, in particolare quelli all’aperto; valutare una procedura semplificata per la ripresa immediata dei cantieri del terremoto attraverso norme in grado di far ripartire gli investimenti
– di alcune filiere produttive maggiormente esposte alla concorrenza internazionale, per evitare la sostituzione di tali quote di mercato a vantaggio dei competitor stranieri.
Più in generale, bisogna poi superare la disciplina di apertura e chiusura delle attività produttive sulla base dei codici ateco e del regime autorizzatorio delle prefetture;
risulta preferibile prevedere una disciplina organizzata sulla pianificazione della riapertura di alcune filiere produttive – particolarmente rilevanti o maggiormente sicure – per il territorio e/o di settore, con la collaborazione di Regioni e Prefetture e la partecipazione delle rappresentanze delle parti sociali, delle Aziende Sanitarie e delle INAIL…

Riapertura che come noto, sarà definita anche sulla base delle indicazioni elaborate dal comitato tecnico-scientifico e della task force diretta da Vittorio Colao.

Comitato che ha già definito una articolata bozza-tabella-classi-di-rischio—fase-2-coronavirus  in cui per tutte le attività Ateco vengono indicate le rispettive classi di rischio e aggregazione sociale  e, conseguentemente, di possibile diffusione del contagio da Coronavirus.

L’elenco tabellato riporta anche i cadici di attività d’impresa per le quali non è mai stata definita una interruzione dell’attiva oppure è già stata ammessa la riapertura.

Scorrendo l’elenco è facile notare come tutte le attività d’impresa legate alla produzione di serramenti di tutti i materiali presentino una classe di rischio integrato classificato come Basso.

Constatazione che indubbiamente rafforza la necessita che si provveda ad inserire tra le attività di cui è ammessa la riapertura anche i codice 25.12.10 (Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte e cancelli metallici) come prontamente sollecitato dall’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti. 

 

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