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Immobiliare commerciale in generale ripresa sia in Italia che in Europa

Ad indicarlo il rapporto 2022 presentato a Milano da Scenari immobiliari. Nonostante le montanti preoccupazioni legate agli effetti della guerra in Ucraina, previsti per il 2022 investimenti in crescita del 12% in Europa e del 10% in Italia

 

Presentato a Milano da Scenari Immobiliari il Rapporto 2022 sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia. Studio che nonostante le accresciute incertezze legate alla guerra in Ucraina articola previsioni decisamente positive, ribadendo per l’Italia quanto suggerito da OMI con le rilevazioni sull’andamento delle transazioni puntualmente dettagliato sulle pagine di serramenti design e componenti.

“Le caratteristiche della crisi sanitaria da cui stiamo uscendo – ha commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – hanno spinto gli operatori a fare scelte sostenute da un cauto ottimismo per il futuro. I vari lockdown che tutti i Paesi hanno dovuto imporre hanno generato una variazione della domanda di acquisto delle famiglie verso realtà commerciali più vicine alla propria residenza. 

Il tema della ‘città in quindici minuti’ ha un forte impatto anche sul commercio, perché significa riscoprire i negati di quartiere e i piccoli centri commerciali.  Lo scenario ovviamente potrebbe cambiare per gli effetti della guerra in Ucraina. L’effetto più evidente ora la concentrazione degli investimenti nell’Europa occidentale”.

Pandemia ha colpito soprattutto  il settore del commercio al dettaglio che insieme all’hotellerie  è stato il più penalizzato dagli effetti della crisi sanitaria, con “fuga” degli investitori. Ma la situazione si dovrebbe invertire, almeno sul fronte degli investimenti, nel corso del 2022.

Mercato immobiliare commerciale in Europa

Investimenti immobiliari per negozi e luoghi del commercio che in Europa risultano essere scesi di circa il 10% raggiungendo nel 2021 il minino storico di 33 miliardi di euro . La domanda ha privilegiato operazioni a minor rischio, i parchi commerciali e gli asset legati al settore alimentare ed ha espresso minor interesse, almeno momentaneamente, per i centri commerciali, che tipicamente rappresentano una buona parte degli impieghi del settore, le high street e le vie principali dello shopping cittadino, così come le attività di sviluppo. Complessivamente per l’anno in corso si prevede un significativa  risalita del  12% per un valore degli investimenti che dovrebbe superare i 37 miliardi.

Sul fronte delle quotazioni, come già accaduto nell’anno precedente pure il 2021  si è concluso con il segno meno.  I prezzi di vendita e i canoni di locazione dei negozi avrebbero, infatti,  fatto registrare nei principali Paesi europei un calo medio del 2,3 %, che nel 2022 dovrebbe limitarsi a un ben più contenuto  -1% . Calo attribuito alla crisi che ha colpito tutte le piccole attività commerciali delle grandi città posizionate fuori dalle principali arterie dello shopping locale e internazionale.

Mercato immobiliare commerciale in Italia

Come gli andamenti delle transazioni rilevati da OMI, lasciavano chiaramente prevedere  il rapporto sviluppato da Scenari  Immobiliari rileva una ripresa anche per il mercato immobiliare del commercio in Italia. Ripresa che segue  un 2021 che ha fatto registrare un volume totale degli investimenti pari a 1,32 miliardi di euro soprattutto grazie al miliardo di euro raggiunto nel corso dell’ultimo quadrimestre accelerazione che ha solo in parte attutito un mercato che ha comunque fatto registrato  un – 9%  degli investimenti rispetto a quanto rilevato fatto registrare nel 2020.  Trend negativo dell’andamento degli in vestimenti che accomuna l’ultimo quinquennio ma che nel 2022  dovrebbe segnare una decisa inversione di  tendenza  facendo segnare un +10,5% con crescita degli investimenti superiore agli 1,4 miliardi di euro.

Due diverse tipologie di investitori si darebbero affacciate cautamente sul mercato italiano nel corso del 2021: investitori core, alla ricerca delle rare location di pregio disponibili situate all’interno delle principali high street nazionali o di Grandi Superfici Commerciali e parchi commerciali caratterizzati da elevati livelli di resilienza rispetto alle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia; investitori opportunistici, alla ricerca di gallerie commerciali con rendimenti a doppia cifra.

Il mercato degli immobili ad uso commerciale nel corso del 2021 ha registrato un fatturato di 6,7 miliardi di euro di beni scambiati, derivanti da vendita o locazione, con un calo di poco inferiore al punto e mezzo percentuale rispetto al 2020. Una quota rilevante delle transazioni portate a termine è stata conclusa nel secondo semestre dell’anno, grazie ad attività avviate sul finire del 2020 e nel primo trimestre del 2021.

Investimenti che, soprattutto nel secondo semestre, hanno subito un eccezionale incremento, grazie alla transazione miliardaria che ha interessato un portafoglio di immobili costituito in prevalenza da spazi commerciali situati in corrispondenza di high street milanesi e torinesi.

I capitali investiti nel corso dell’anno sono per la maggior parte (circa il settanta per cento) stranieri, con una marcata concentrazione sul mercato meneghino, in crescita rispetto all’anno precedente sia in valore assoluto che in termini relativi.

(Edo Bruno)

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