Dopo otto mesi di continua crescita, ad aprile l’indice destagionalizzato della produzione per l’industria delle costruzioni rilevato da ISTAT registra la prima flessione congiunturale (-1,3%) , mentre a livello tendenziale si segnala come il primo segnale di rallentamento di una crescita che rimane comunque robusta.
Su base tendenziale, infatti, l’indice corretto per gli effetti di calendario della produzione per l’industria delle costruzioni risulta essere in crescita del 16,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 19 contro i 21 di aprile 2021), mentre l’indice grezzo registra un incremento dell’8,1%.
Percentuale che nella media dei primi quattro mesi del 2022, risulta attestarsi al + 19,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’indice grezzo sfiora il 18 % ( 17,7 la percentuale indicata)
Anche a livello congiunturale il dato rilevato da ISTAT va “letto” sulla base di livelli produttivi che si mantengono decisamente elevati: per trovarne di analoghi occorre infatti risalire al 2011. Nella media del trimestre febbraio – aprile 2022 la produzione nelle costruzioni aumenta del 7,0% nel confronto con il trimestre precedente.
Ricordiamo che l’indice mensile di produzione nelle costruzioni (IPC) ha come campo di osservazione tutta l’attività delle costruzioni, riferita sia alla produzione di nuovi manufatti sia alla manutenzione di quelli esistenti.
Indice che è costruito in base fissa e ha come anno di riferimento il 2015 e conformemente al Regolamento (UE) 2019/2152 viene diffuso per l’intero settore delle costruzioni. Tuttavia, per le due sezioni principali della classificazione CC (‘Construction Classification’) è prevista anche la trasmissione confidenziale ad Eurostat di due indici di produzione disaggregati per le attività di costruzione di edifici e per le opere di ingegneria civile.
