associazione

Osservatorio costruzioni ANCE: per l’edilizia nel 2023 torna il segno meno

Stando a quanto  illustrato nel corso della presentazione dell'analisi sviluppata nell'Osservatorio congiunturale, dopo due anni di forte crescita ( 20% nel 2021 e del 12% nel 2022) per le in costruzioni nel 2023 si prevede un ritorno del segno negativo con un calo degli investimenti del 5,7% provocato soprattutto dal "crollo" delle attività di riqualificazione

Se anche per l’anno in corso le previsione di mercato segnano un forte aumento degli investimenti a traino delle riqualificazioni abitative, per l’edilizia nel 2023 si stima un anno molto difficile e saranno proprio le riqualificazioni a spingerne al  (forte) ribasso l’andamento.

Stando a quanto  riportato da ANCE nella consueta presentazione, sia in presenza – a Roma – sia online, dell’osservatorio congiunturale, gli investimenti in costruzioni hanno segnato due anni di crescita record, del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022 ma per il 2023 si prevede un ritorno del segno negativo con un calo degli investimenti del 5,7%.

E come accennato sarà in particolare la riqualificazione degli immobili, con lo scadere degli incentivi per gli edifici/unità unifamiliari, a subire una brusca frenata (-24%) mentre è atteso un incisivo aumento delle opere pubbliche (+25%) con l’avvio dei cantieri Pnrr.

A presentare i dati Flavio Monosilio  (a sx) Direttore del Centro Studi ANCE, dati poi commentati  dal Vice Presidente Piero Petrucco e dalla Presidente Federica Brancaccio, con un’analisi di Gustavo Piga, professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Rimandando i dettagli alla lettura delle pagine di “serramenti design e componenti“, va sottolineato come  nel commentare i dati Monosilio ha dettagliato il ruolo di forte volano per la crescita che il settore sta svolgendo in questi ultimi anni, ruolo ulteriormente avvalorato dalle analisi dell’economista Gustavo Piga, mentre Pietro Petrucco si è soffermato sulle criticitĂ  che rischiano di frenare questo andamento positivo e di far tornare in crisi l’economia nazionale.

Un rischio che per Federica Brancaccio è piĂą che reale viste le stime in calo indicate per l’edilizia nel 2023. Per questo, la Brancaccio ha sollecitato il Governo ad adottare quanto prima una politica industriale di settore che consenta alle imprese di affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni. Occorre spingere sull’acceleratore del Pnrr che a causa del caro prezzi e dell’inefficienza della macchina amministrativa è giĂ  in ritardo di 6 mesi.

Sul fronte dei bonus annunciata da invece Ance l’invio di una proposta al Governo “seria, responsabile e compatibile con le coperture necessarie per far sì che la riqualificazione energetica sia oggetto di un provvedimento strutturale che consenta a famiglie e imprese di pianificare i propri interventi e di programmare il lavoro” è stato sottolineato.

Proposta nella quale verosimilmente sarĂ  inserito il ribadito suggerimento fatto anche al SAIE di Bologna della definizione di una aliquota unica (l’ipotesi ventilata era del 70%).

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome