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Stop 110%. ANCE: penalizzate fasce deboli e condomini delle periferie

“Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa, ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi”. Così si è espressa in un comunicato Federica Brancaccio, presidente di ANCE in merito alla diminuzione al 90% delle detrazioni previste per il Superbonus

 

“Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa, ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi”.

Così si è espressa in un comunicato Federica Brancaccio, presidente di ANCE in merito alla diminuzione al 90% delle detrazioni previste per il Superbonus partire dal 1° gennaio 2023 previsto dal nuovo decreto Energia emanato ieri dal Governo.

Condomini “…delle periferie e delle fasce meno abbienti che per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi – ha aggiunto la Brancaccio – . Per questo chiedevamo e continuiamo a chiedere un confronto con il Governo in modo serio e responsabile per evitare che a pagare siano i più deboli e le imprese regolari.”

Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati la presidente di ANCE ha sottolineato:  “…apprezziamo l’attenzione del Governo e del Ministro Giorgetti in particolare, ma attendiamo di capire che soluzione si è studiata per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità e questo sì con un costo sociale ed economico insostenibile per la collettività.

Se il credito di imposta non sarà monetizzabile ancora una volta gli interventi potrà farli solo chi ha disponibilità economica e possibilità di compensare direttamente: dunque solo i più abbienti”.

Disparità di possibilità in base alla ricchezza posseduta , aggiungiamo noi, che il prossimo anno potrebbe sensibilmente aumentare a causa degli effetti di una sfavorevole congiuntura economica che desta preoccupazione sia per la tenuta delle imprese sia della occupazione.

Aspetti che a livello settoriale ANCE ha puntualmente dettagliato nel corso della presentazione dell’Osservatorio congiunturale delle costruzioni.

Studio che per il comparto prevede nel 2023 un ritorno del segno negativo con un calo degli investimenti del 5,7% principalmente imputabile alla brusca frenata (-24%)  stimata per gli interventi di riqualificazione/manutenzione straordinaria delle abitazioni.

 

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