Un altro anno positivo per la filiera delle macchine e la tecnologia di lavorazione del legno.
Secondo i dati pre consuntivi elaborati dall’Ufficio studi di Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta le imprese del settore, il totale della produzione raggiungerà un valore pari a 2.646 milioni di euro, il 4,6% in più rispetto al record segnato nel 2021.
Segnali di sostanziale tenuta arrivano dalle esportazioni il cui valore sti stima arrivare a 1.757 milioni di euro (+1% rispetto al 2021), con le vendite sul mercato interno che si attestano a 889 milioni di euro, ben il 12,1% in più rispetto agli eccellenti risultati dell’anno scorso, da record anche per queste voci.
In cresciuta pure le importazioni (257 milioni di euro, + 5,3% ) che portano la bilancia commerciale a un saldo positivo di 1.500 milioni di euro; in sostanza lo stesso valore del 2021, sul quale l’aumento è stato dello 0,2%. Il consumo apparente del nostro Paese si attesterebbe dunque a 1.146 milioni di euro, ben il 10,8% in più rispetto allo scorso anno.
Tutti dati che meglio delle parole indicono come anno positivo pure quello che si va chiudendo ribadendo i successi ottenuti nell’ultimo biennio dalle aziende della filiera, seppur con un tendenziale, e prevedibile, rallentamento della crescita.
D’altra parte sarebbe stato oggettivamente impossibile fare meglio, sia perché – come più volte ricordato – il riferimento sono gli indicatori record del 2021, sia perché il 2022 ha visto aggiungersi ai fenomeni legati alla pandemia una situazione di grande complessità, dalla invasione russa dell’Ucraina ai rincari dei costi energetici, dalla chiusura di molti mercati alla perdurante difficoltà di approvvigionamento di componenti e materie prime.
Elementi che hanno fatto sentire maggiormente il loro peso nell’ultimo trimestre 2022, con risultati che hanno indubbiamente influito sul bilancio annuale finale.
Di contro è continuato in modo sostenuto l’investimento delle “imprese clienti” italiane che, spinte anche da robusti incentivi definiti dal Governo, hanno indubbiamente perseguito un ampio e profondo rinnovamento del proprio parco macchine.
Estremamente difficile fare ora previsione per il 2023: le ben note complessità a livello mondiale, il generale clima economico che pare destinato a non incentivare il consumo delle famiglie o la definizione di nuovi mutui per acquisti di immobili o ristrutturazioni e il forte rinnovamento tecnologico delle imprese negli ultimi anni spingono indubbiamente verso un cauto ottimismo, che potrebbe tradursi in una sostanziale conferma dei livelli raggiunti quest’anno