Associazione

Euroconstruct, mercato edilizia Europa in calo fino al 2025

Stando ai dati presentati nel corso della 29esima conferenza conclusasi il 1 dicembre a Dublino, nel 2024 il calo in Italia del mercato delle costruzioni sarà superiore al 7%

Euroconstruct, mercato edilizia Europa in calo fino al 2025Un periodo difficile caratterizzerà il mercato europeo delle costruzioni nei prossimi anni. Questa l’estrema sintesi dei dati presentati a Dublino nel corso della 29esima conferenza di Euroconstruct svoltasi nella sede della società Ey, sessione di confronto e analisi invernale della rete europea specializzata in analisi e previsioni del mercato delle costruzioni che riunisce 19 centri studio di altrettanti Paesi (Cresme per l’Italia).

Contrazione del mercato europeo delle costruzioni che già quest’anno dovrebbe complessivamente attestarsi intorno al -1,7% a causa del crescente rallentamento delle attività di ristrutturazione/riqualificazione che si stima nel 2015 tornare ad assestarsi sui livelli del 2016.

Stando alle analisi presentate, a contribuire alla (pesante) frenata del mercato le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse e della guerra in Ucraina, ma mentre per l’anno in corso e il 2024, fino allo scorso anno Euroconstruct prevedeva una sostanziale stagnazione dell’attività edilizia, già nella sessione estiva del 2023 le previsioni formulate hanno cominciato ad essere progressivamente sempre più negative.

Come accennato gli esperti prevedono ora un calo dell’1,7% per il 2023 con un ulteriore peggioramento nel 2024 (-2,1%) e nonostante nel rapporto si stima una possibile lieve ripresa nel 2015, l’ulteriore tensione internazionale innescata dagli imprevedibili effetti di un prolungato conflitto in Palestina potrebbe determinare spinte recessive tali da comprometterne le possibilità.

Solo per le attività di ingegneria civile si stima un andamento diverso perché sostenuta (e in alcuni Stati in modo massiccio) dagli investimenti in infrastrutture del settore pubblico. E se da un lato i mercati delle costruzioni delle singole nazioni presentano differenze distintive anche associabili a misure di “incentivazione” dell’attività edilizia sostanzialmente diverse, la maggior parte dei 19 mercati nazionali monitorati sta subendo un evidente rallentamento – alcuni più di altri – a causa del forte aumento dei tassi di interesse e dei prezzi delle costruzioni, dell’inflazione persistentemente elevata, della perdita di potere d’acquisto delle famiglie, della crescita economica più debole, della stretta del bilancio pubblico situazione e il calo dei prezzi immobiliari. Livelli dei tassi d’interesse che confrontati con i possibili rendimenti, vengono presentati come un ulteriore oggettivo freno allo sviluppo degli investimenti immobiliari.

Secondo i risultati dell’indagine sul credito bancario associabile alla strategia dei tassi applicati dalla BCE, nel terzo trimestre del 2023 gli standard di concessione dei prestiti risultano essersi inaspriti in tutte le tipologie di credito offerte a famiglie e imprese determinando una conseguente forte riduzioni della domanda.

Contrariamente alle aspettative dell’estate 2023, anche le quantità di nuove costruzioni di edifici non residenziali dovrebbero ridursi nel 2024. Le prospettive, infatti, sono già state riviste al ribasso in undici Paesi.

Riepilogando brevemente, per il biennio 2023 – 2024 si prevede una crescita solo del settore dell’ingegneria civile, mentre nello stesso periodo quello dell’edilizia residenziale registrerà in quasi tutti i Paesi monitorati una netta inversione di tendenza. Inversione di tendenza che stando ai dati sarà particolarmente accentuata in Svezia (-10,6%), Finlandia (-10,1%), Italia (-7,3%) e Ungheria (-8,0%); meno marcato dovrebbe risultare il calo del mercato delle costruzioni di: Regno Unito (-1,6%), Francia (-2,2%) e Germania (-2,3%).

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome