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Comparto serramenti metallici competitivo (nei numeri) aldilà dei bonus edilizi

Dall'analisi dei bilanci depositati dalle aziende campionate da UNICMi per la redazione del "Rapporto sul mercato italiano dell'involucro edilizio" reso liberamente disponibile, risulta che nel 2022 i costruttori di serramenti metallici hanno ottenuto performance ampiamente positive in termini di margine commerciale (ROS) , ma soprattutto di sia di ritorno degli investimenti (ROIC).

 

A seguito dell’avvenuta presentazione e successiva distribuzione su windowmarket della rev.1_2024 del rapporto sul mercato italiano dell’involucro edilizio rilasciato dall’Ufficio Studi di UNICMI, l’associazione rimarca come produzione e commercializzazione dei serramenti metallici (essenzialmente riferiti a quelli con profili in alluminio) possiedano gli elementi competitivi per continuare nel corso di quest’anno e nel prossimo (2025) il consolidamento dei fatturati, della redditività delle imprese e della propria quota di mercato “nelle segmentazioni più redditizie: ristrutturazioni di qualità, investimenti nel terziario commerciale e logistico, nuove costruzioni, appalti pubblici, grandi cantieri internazionali dell’involucro edilizio“.

Dall’analisi dei bilanci depositati dalle aziende campionate risulta che nel 2022 i costruttori di serramenti metallici hanno ottenuto performance ampiamente positive sia in termini di margine commerciale (ROS) sia di ritorno degli investimenti (ROIC).

Con riferimento al margine commerciale (ROS) nel 2022 sono stati registrati i valori più alti degli ultimi anni (+6,9% quello dei costruttori di serramenti metallici; +2,2% quello dei facciattisti); performance che per i produttori di facciate continue avrebbe, comunque, negativamente risentito delle tensioni sui prezzi e per la perdita di redditività di alcuni competitor, dovuta a specifiche commesse (anche internazionali).

Andamento simile presenta la redditività del capitale investito (ROIC) con particolare riferimento ai produttori di serramenti metallici. Come era nelle attese, secondo il rapporto, infatti, in termini di redditività il 2022 risulta essere stato un anno estremamente positivo per i costruttori di serramenti metallici (+17,9%), mentre per i costruttori di facciate si attesa ad un valore (indicato come non soddisfacente) del 2,1%.

Ricordiamo che il rapporto focalizza l’attenzione sui diversi settori che compongono la domanda di serramenti nel mercato italiano nel 2023 ed introduce elementi di riflessione sui possibili andamenti nell’anno in corso e nel 2025.

A commento della rev.1-2024 del “Rapporto sul mercato italiano dell’involucro edilizio. SERRAMENTI – FACCIATE CONTINUE” il presidente UNICMI Mauro Durazzi  ha rimarcato  come  “la fine dello sconto in fattura, il freno al superbonus operato dal Governo, l’abolizione del bonus 75% per i serramenti inizieranno a produrre i primi impatti di una possibile decrescita dei numeri nel segmento “residenziale/rinnovo” già nel secondo semestre 2024, mentre l’incertezza riguardo al rinnovo delle detrazioni in 10 anni degli interventi che beneficiano di eco-bonus o di bonus casa al 50% (che scadranno il 31 dicembre 2024) non consentono ancora di delineare scenari precisi per l’Outlook 2025 di questo segmento.

E’ comunque prevedibile che l’impatto negativo più significativo di uno scenario che non veda più bonus edilizi o li veda comunque depotenziati rispetto al triennio 2021-2023 si ripercuoterà sulle importazioni di serramenti in pvc che, come emerge dall’evidenza dei dati, sono state fortemente potenziate dal supporto degli incentivi, e avrà invece contraccolpi meno rilevanti in particolare per i costruttori italiani di serramenti in alluminio che, come risulta dall’osservatorio, sono molto  competitivi e radicati anche su altri segmenti di mercato (residenziale nuovo, terziario/rinnovo, terziario nuovo, riqualificazione di edifici pubblici) dove i bonus sono ininfluenti”.

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