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Superbonus 110%. Il “traino” dei condomini rilancia gli investimenti

L'oggettivo cambiamento di scenario nell'uso del Super Ecobonus 110% rilevato a maggio dal monitoraggio ENEA riporta gli investimenti alimentati dalla detrazione su  valori in linea con quelli registrati nel 2022 portando il totale a superare  la soglia dei 77 miliardi di euro

Superbonus 110%. Il "traino" dei condomini rilancia gli investimenti

 

 

 

Dopo 4 mesi di costante, e atteso, rallentamento dell’andamento degli investimenti  per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici “alimentati” dal Superbonus 110%, il consueto rapporto mensile relativo al monitoraggio effettuato da ENEA ha rilevato a maggio una crescita (mese/mese) degli investimenti tornata a superare i 2,5 miliardi di euro dagli 1,8 miliardi rilevati in aprile.

Crescita in valore degli investimenti (compresi quelli non ammessi a detrazione) del Superbonus 110%  massimamente “trainata” dagli interventi di efficentamento energetico effettuati nei condomini, tipologia di edificio che per la prima volta risulta essere anche quella che presenta il maggior numero di eco pratiche ricevute da ENEA nel mese: oltre 2.790.

Delle  4.475 pratica registrate a maggio, infatti, solo 1.125 sono relative agli edifici unifamiliari e 455 alle unita immobiliari funzionalmente indipendenti.

Il maggiore dettaglio nel consuntivo diffuso con cui negli ultimi tre mesi vengono riportati i dati relativi agli  investimenti (ammessi e non alle detrazioni) permette di evidenziare un altro aspetto che si presta a variegate possibili speculazioni interpretative.

Osservando nelle singole tipologie di edifici la differenza di valore esistente tra il dettaglio del totale investimenti ed il totale investimenti ammessi si nota una differenza più o meno marcata che sembra tendenzialmente mantenersi mese su mese cosi come, nella sostanza, il loro valore in termini di investimento medio.

Rimanendo nell’ambito degli investimenti indicati nel resoconto ENEA, ci sarebbe piaciuto leggere da qualche parte una seppur didascalica spiegazione dell’avvenuta cancellazione della “voce” che indicava la stima dell’ammontare complessivo posto a carico dello Stato del valore delle detrazioni previste a fine lavori.

Stima che pur considerando le variazione di percentuali concesse per alcune tipologie di edifici, per il momento  si può  ancora ricavare per quanto rimanga nella sostanza un dato puramente contabile anche se diversamente valutabile nel Bilancio dello Stato  in merito alla sua attribuzione per la definizione del rapporto tra debito e prodotto interno lordo.

L’oggettivo cambiamento di scenario nell’uso della misura registrata a maggio riporta gli investimenti alimentati dalla detrazione prevista dal Superbonus 110% (scesa al 90% per alcune tipologie di edifici) su  valori in linea con quelli registrati nel 2022 spingendo il totale degli investimenti ammessi a detrazione  a superare  la soglia dei 77 miliardi di euro ed i conseguente “derivato” onere a carico dello Stato a sfiorare quella degli 85 miliardi di euro.

 

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