Fiera

Fensterbau Frontale torna al successo. Mutazione in corso

La manifestazione tedesca ribadisce il suo primato non solo come capacità di attrazione degli operatori mondiali ma anche per la sua dimostrata capacità di riflettere le mutazioni del mercato che interessano tutti i materiali con cui vengono realizzati, lavorati e “accessoriati” i profili finestra. Rispetto alle scorse edizioni, e alla concomitante e meno presidiata Holz Handwerk dedicata alla lavorazione del legno, l’internazionalizzazione della manifestazione ha visto quest’anno emergere le aziende turche

Fensterbau-Frontale torna al successo. Mutazione in corsoDopo la poco riuscita edizione estiva del 2022, il ritorno a marzo dell’accoppiata fieristica biennale Fensterbau Frontale – Holz Handwerk ha coinciso con il massiccio ritorno a Norimberga di visitatori, soprattutto internazionali, e grandi aziende di produzione di sistemi in PVC, ferramenta e macchine per la lavorazione dei profili.

Però, sarebbe per noi un errore pensare di essere tornati a quella sorta di “normalità” degli anni passati; a quando si diceva che Norimberga era la fiera principe del serramento in PVC e quella di Monaco (il BAU) del serramento in metallo. In questo senso il Fensterbau Frontale sta mutando, e per rendersene conto bastava fare attenzione a chi e a cosa veniva esposto negli stand presenti nei vari padiglioni del Centro Esposizioni di Norimberga.

Padiglioni in cui spiccavano molteplici spazi espositivi di grande superficie (oltre i mille mq) frutto di investimenti milionari dominati, in termini di estensione, da quelli definiti da profine Group e Veka per il PVC, da Maco per la ferramenta e dal Gruppo FOM Industrie per le macchine di lavorazione. Ma, in generale, va ribadito il ritorno con grande impegno sia finanziario che di personale delle maggiori holding – e non – che animano il mercato internazionale dei sistemi in PVC. 

Multinazionali che hanno fatto da catalizzatore alle 321 aziende tedesche presenti, stavolta numericamente seguite non da quelle italiane (58), ma da quelle turche (oltre 60) soprattutto orientate alla proposta /lavorazione di sistemi e serramenti finiti in alluminio.  Proposte dal design il più delle volte discutibile ma dai costi annunciati decisamente competitivi. Probabilmente, anche per effetto della combinazione tra crisi dell’economia tedesca e montanti difficoltà di quella cinese, le aziende turche sembrano poter ambire a sottrarre spazio in Europa a quelle di altri Paesi.Fensterbau-Frontale torna al successo. Mutazione in corso

A cominciare da quelle cinesi – al Fensterbau Frontale soprattutto raggruppate in due “collettive perimetrali” – che, come operatori, ci sono sembrati ben più attivi quali potenziali acquirenti in particolare di macchine/linee per la lavorazione dei profili.

Da rimarcare che profili e serramenti in alluminio tradizionalmente presenti presso gli stand delle multinazionali polacche in questa edizione della manifestazione sono stati esposti in bell’evidenza pure negli stand di alcuni grandi sistemisti del PVC.

Fensterbau Frontale. Presenti anche sistemi in alluminio

Sistemi minimal molto belli, prestazionali e già commercializzati in alcuni Paesi ma “… al momento non destinati al mercato europeo – ci è stato sottolineato-. Tuttavia, non è detto che tale strategia non possa cambiare.”  Reticenze a parte, è indubbio che a seguito del mutamento dei mercati europei, la manifestazione va verso la declinazione dell’offerta in base a funzioni e tecnologie applicate con soluzioni proposte utilizzando profili di tutti i materiali. Proposta di ampliamento che pure i gammisti dell’alluminio/acciaio dovrebbero cominciare a considerare e presidiare a Norimberga.

Fensterbau Frontale si è chiaramente affermata ancora una volta come leader mondiale del settore fiera per finestre, porte e facciate ed è stata il punto d’incontro centrale per visitatori provenienti da tutto il mondo alla ricerca degli ultimi temi di tendenza e soluzioni – ha dichiarato  Elke Harreiß, direttrice di Fensterbau Frontale NürnbergMesse -. Gli stand degli espositori, alcuni dei quali davvero impressionanti, presentavano prodotti interessanti, tra cui molte novità mondiali sia di attori chiave che di start-up”.

Soddisfazione motivata da dati complessivi delle due manifestazioni che indicano l’arrivo di oltre 75.000 visitatori provenienti da 112 Stati che hanno incontrato 973 espositori provenienti da 44 Paesi e attivamente discusso delle ultime tendenze nella costruzione di finestre, porte e facciate, nonché nella lavorazione e lavorazione del legno. Necessario, infine, ancora precisare che nei padiglioni occupati dalle 329 aziende partecipanti ad Holz Handwerk gli operatori professionali hanno numericamente solo parzialmente sostituito la moltitudine di visitatori visibilmente interessati al “fai da te” che ne hanno caratterizzato l’affollamento pure dei corridoi nella scorsa edizione.

Stavolta, è stata questa la manifestazione a presentare in alcuni padiglioni anche ampie superfici libere (decisamente brutte daFensterbau-Frontale torna al successo. Mutazione in corso vedere) probabilmente sia per gli effetti della crisi economica del mercato tedesco (e austriaco) delle costruzioni – in legno e non – sia per la mancanza delle grandi multinazionali italiane SCM e Biesse e dei loro brand.

Del resto, era sufficiente assistere ad alcuni convegni per rendersi conto di quanto e come la recessione economica in atto in Germania stia pesantemente condizionando anche il mercato delle costruzioni. Secondo InterConnection Consulting nel 2023 le costruzioni residenziali hanno registrato in Germania un arretramento superiore al 16%, mentre il mercato della finestra tedesco sarebbe sceso di 1,5 milioni di unità.

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