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Anticipazione CRESME a presentazione MIBA: -16,9% le ristrutturazioni/riqualificazioni

I dati dettagliati nell'ambito della presentazione dell'edizione 2025 della fiera MIBA, evidenziano per l'anno in corso una diminuzione degli investimenti del 4,2% rispetto all’anno precedente, più contenuta rispetto alle precedenti previsioni e che proseguirà nel 2025 (-6,2%)

Nell’ambito dell’avvenuta presentazione a Milano dell’edizione 2025 di MIBA, Lorenzo Bellicini – direttore del CRESME – ha anticipato alcuni dati del XXXVII Rapporto Congiunturale e Previsionale che sarà presentato sempre a Milano il 4 Dicembre.

Istituto CRESME che da quest’anno con l’Osservatorio MIBA affiancherà Fiera Milano nell’evidenziare le tendenze del mercato delle costruzioni.

I dati dell’anticipazione CRESME – velocemente dettagliati da Bellicini –  evidenziano per l’anno in corso una diminuzione degli investimenti del 4,2% rispetto all’anno precedente, più contenuta rispetto alla precedenti previsioni e che proseguirà nel 2025 (-6,2%).

Caduta che diventa molto più accentuata per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione/manutenzione straordinaria del patrimonio residenziale (che insieme a quelli di manutenzione ordinaria si stima rappresentino oltre il 70% dell’intero valore del mercato).

Infatti, secondo le nuove stime CRESME, dopo la contrazione del 3,8% registrata nel 2023, quella con cui si chiuderà  il 2024  si collocherà intorno al 17% (-16,9% per la precisione) e proseguirà nel 2025.

Contrazione  largamente attesa perché imputabile all’esaurimento della “superspinta” dei “superbonus”, mentre si stima rimanere sostenuta quella relativa alla spesa per le opere pubbliche attesa in crescita del 13,7% nel 2024; trend che si prevede continuerà almeno sino al 2027.

Nonostante l’attesa calo indicato  per il 2024 e il 2025 dall’anticipazione CRESME, il mercato delle costruzioni risulta avere comunque  operato un salto di scala rispetto alle dimensioni pre-pandemiche, tanto che il valore della produzione attualizzato indicato dalle anticipazioni CRESME  per il 2025 risulta superiore del 20% rispetto ai livelli toccati nel 2019.

Mercato che continuerà ad essere trainato dalle opere pubbliche che stanno entrando nella loro fase realizzativa dopo la crescita degli appalti 2019-2021 – con una media di oltre 40 miliardi di euro di lavori all’anno, che già rappresentavano il doppio del mercato degli anni precedenti- ma soprattutto i 91 miliardi del 2022 e i 97 miliardi del 2023.

Opportuno ricordare in proposito che il 30% delle opere pubbliche è costituito da investimenti in edilizia non residenziale e residenziale (poca), e che quindi, pur essendo questa prevalente, le opere pubbliche non sono costituite solo dalle opere del genio civile. Scuole, edifici destinati alla sanità e alle varie attività istituzionali, sia di nuova costruzione che di riqualificazione, alimentano con valori significativi il mercato delle opere pubbliche. Specialmente in questa fase addizionata dalle risorse del PNRR.

Il principale settore di mercato delle costruzioni resta, però, quello della manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente. Nel 2024 su 303 miliardi di euro di valore della produzione, 161 miliardi di euro sono rappresentati dalla manutenzione straordinaria di edifici residenziali, non residenziali e opere del genio civile, e 51,5 miliardi dagli interventi di manutenzioni ordinaria.

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