In base alle analisi condotte dall’Ufficio Studi Tecnocasa sulle compravendite realizzate dalle agenzie del gruppo nell’ultimo anno emerge che il 58% di esse hanno avuto per oggetto un immobile in classe G; percentuale che non è cambierebbe molto nel tempo, proprio alla luce della vetustà del patrimonio immobiliare italiano.
Dati che risultano essere sostanzialmente in linea con quelli ENEA che descrivono un patrimonio immobiliare che per il 61% edilizio ricadrebbe nelle classi G ed F.
Una situazione che anche per effetto di quanto si dibatte sull’applicabilità o meno in Italia della rifusione in atto delle Direttiva UE sulle Case “green”, ha reso il tema della classe energetica degli edifici molto sentito per il settore immobiliare e non solo.
Soprattutto in seguito all’aumento delle spese energetiche che sono state sperimentate negli ultimi periodi, l’attenzione alla prestazione energetica da parte dei potenziali acquirenti sta crescendo.
Acquirenti potenziali che secondo l’Ufficio studi Tecnocasa, spesso devono però fare i conti con i prezzi più elevati di queste tipologie immobiliari, motivo per cui optano per una soluzione usata da ristrutturare ricorrendo agli incentivi fiscali.
Secondo i dati rilevati presso le agenzie del gruppo le compravendite nelle classi più performanti (A e B) risultano essere pari rispettivamente a 4,2% e 2,6% soprattutto costituite da nuove costruzioni.
Da sottolineare come, rispetto al 2021, vi sia stato un calo della percentuale di compravendite nelle classi più elevate”molto probabilmente a causa delle minori compravendite che hanno interessato le nuove costruzioni, in particolare nella seconda parte del 2022 (-3,7% secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate)” viene precisato nel comunicato.
Ne con segue che nel 2022 si è assistito ad un aumento delle percentuali di compravendite nelle classi energetiche più basse e in particolare nella F che risulta salire di quasi un punto percentuale rispetto all’anno precedente (dal 13,7% al 14,6%).
Secondo le rilevazioni di Tecnocasa anche a livello di locazione il quadro cambia poco visto che la classe G, la meno efficiente, risulta essere la più affittata in Italia, con il 54,6% (nel 2021 era al 58,2%).
Per quanto riguarda le locazioni di immobili in classe A i dati evidenzierebbero percentuali di affitto in aumento nel 2022, portandosi al 2,3% rispetto all’1,6% del 2021.
Sostanziale stabilità per la classe B, mentre crescono tutte le altre.