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ADICONSUM disdice intesa con UNICEDIL e firma analogo accordo con ANFIT

In merito alle lacune distorsive a favore dei produttori esteri, la governance di ANFIT ha promesso battaglia con l‘aiuto dei produttori di serramenti in tutti i materiali perché, ha sottolineato la presidente Michelini, “La situazione di sofferenza riguarda tutti i produttori. Non hanno più senso le battaglie del passato tra i produttori dei diversi materiali.”

ANFIT 1A poco più di 7 mesi dall’accordo sottoscritto con UNICEDIL , ADICONSUM  (associazione italiana difesa consumatori e ambiente promossa dalla CISL.) in occasione dell’assemblea straordinaria ANFIT svoltasi lunedì scorso a Bologna ha firmato pubblicamente un analogo accordo con l’Associazione per la tutela della finestra made in Italy (ANFIT). Da una parte Renato Calì (nell’immagine a destra), segretario Anfitnazionale di ADICONSUM, e dall’altra Laura Michelini, presidente ANFIT che ha inoltre reso noto di aver lasciato il suo incarico presso la tedesca Salamander per dedicarsi a tempo pieno all’attività associativa. Scelta opportuna che sana almeno formalmente la singolarità di vedere alla presidenza dell’associazione a difesa del made in Italy il rappresentato di un produttore di sistemi tedesco. “Disdiremo preso il nostro accordo con UNICEDIL” ci ha anticipato a latere dei lavori Renato Calì a proposito della firma dell’analogo accordo raggiunto con ANFIT. Intesa che nei fatti ne ripropone lo stesso schema: il varo di  un Codice di attenzione al Consumatore, un Codice etico e un Protocollo per la conciliazione paritetica extragiudiziale delle controversie. L’assemblea straordinaria ANFIT ha vissuto altri 3 annunciati momenti particolari che hanno sicuramente contribuito ad infoltire la numerosa platea; il primo l’annuncio di voler  rappresentare la difesa del “made in italy” nel mondo del serramento superando la tradizionale separazione in base ai materiali (annuncio a cui non è seguito alcun dettaglio); il secondo la trattazione del “Label  di Posa” presentato da Stefano Mora del Consorzio LegnoLegno che nel corso del suo intervento ha premesso non essere ancora un Laben ma piuttosto un’attribuzione  di classe di merito; il terzo la presentazione della duplice polizza assicurativa RC Prodotto e Rimpiazzo studiata assieme alla REALE MUTUA che tutela da “danni a persone e cose” e garantisce la sostituzione del serramento rivelatosi difettoso. Presentata da Enrico Pambianchi, la polizza posta in capo ad ANFIT protegge attualmente il cliente finale per tre anni, anche al di là delle sorti del produttore dei serramenti. A conclusione dell’incontro si è svolta la tavola rotonda “Il futuro della manifattura in Anfit 2Italia: il caso della produzione di serramenti” che ha visto la partecipazione dell’onorevole Gianni Girotto del Movimento 5 Stelle ( primo firmatario dell’atto parlamentare N° 1-00421 per la stabilizzazione dei bonus) , dell’onorevole Guido Guidesi di Lega Nord (che ha presentato una interrogazione parlamentare sul possibile aggiramento dell’IVA da parte dei produttori esteri di serramenti attraverso il reverse charge) , dell’onorevole Filippo Piccone di NCD e patron di Korus spa, di Angelo Artale di Finco, del vicepresidente di UNI Sergio Fabio Brivio e di Maria Anna Segreto di Enea. Dibattito che ha riproposto le note lacune del nostro ordinamento giuridico-fiscale. Lacune distorsive che secondo alcuni oggi si tradurrebbero per i serramenti pronti per la posa in una preoccupante fuga di denaro pubblico verso l’estero, estero  per lo più rappresentato da altri Paesi della UE a scapito della produzione nazionale. La governance di ANFIT ha promesso battaglia in merito con l’aiuto dei produttori di serramenti in tutti i materiali perché, ha sottolineato la presidente Michelini, “La situazione di sofferenza riguarda tutti i produttori. Non hanno più senso le battaglie del passato tra i produttori dei diversi materiali.”

 

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